Un quadro che si modifica nel corso di 2 secoli, una metamorfosi che avviene in base alla storia dei pittori, al periodo storico e del contesto storico in cui è stato dipinto il quadro, come cambia il modo di vedere di un pittore lo stesso quadro, persone che “guardano”, con aria di sfida, gli spettatori che osservano il dipinto
Alla base: 4 artisti; 4 nazioni diverse, Spagna, Francia, Belgio, Italia; 4 opere d’arte che scrutano insistentemente l’osservatore; 212 anni di storia. Tecniche e stili diversi il tutto per raccontarci il più celebre ‘balcone’ di sempre.
Tutto ebbe inizio nel 1808, quando Goya, o meglio, Francisco José de Goya y Lucientes nato a Fuendetodos, 30 marzo 1746 dipinse ‘Mayas al Balcone’.
La potenza dell’opera del maestro Goya, nel 1898 influenzò a tal punto il pittore francese Edouard Manet (Parigi, 23 gennaio 1832–30 aprile 1883) che lo portò a studiare e a meditare a lungo su questo progetto.
Immediatamente emerse la somiglianza con le Mayas al balcone di Francisco Goya, quadro che certamente ebbe l’opportunità di ammirare a Madrid e che gli fornì la struttura globale dell’opera.
Majas al balcone raffigura un soggetto di genere, con due voluttuose donne che si sussurrano all’orecchio frasi incomprensibili, senza tuttavia staccare gli occhi dall’osservatore, dal quale sono separate solo da una scura ringhiera. Altra importante fonte figurativa furono le Dame veneziane di Carpaccio, dal quale Manet prese ispirazione per le asimmetrie e i tagli improvvisi del proprio dipinto.
La potenza dell’opera del maestro Goya, nel 1898 influenzo a tal punto il pittore francese Manet che lo portò a studiare e a meditare a lungo su questo progetto.
Nel 1950 a 52 anni dal dipinto di Manet: Le Balcon, il pittore belga René François Ghislain Magritte (Lessines 21 novembre 1898 – Bruxelles, 15 agosto 1967) dipingeva: Perspective II, uno dei quadri della serie Perspective.
Con questa operazione Magritte porta nella pittura il tempo cronos, dando ai corpi rappresentati una vita biologica e rendendo la fine dei corpi (biologici) invisibile, o meglio visibili attraverso la bara, nello stesso tempo Manet dava un tempo storico-cronico ai corpi del suo dipinto attraverso le bare-vestiti simbolo di un epoca e di una classe, quella borghese, dominante e contemporanea all’impressionista francese. Magritte dunque attraverso la morte biologica dei corpi-bara rappresenta anche la fine di un epoca e del predominio di una classe.
Un giorno dissero a Magritte che le Balcon di Manet era talmente fatto bene, che le figure sembravano vere, sembravano vive.
Lui con la sua rivisitazione del 1950 volle sottolineare che sembrano ‘vivi’, ma sono ‘morti’.
Durante una lezione di storia dell’arte in un liceo genovese uno studente venne folgorato da questi dipinti e dalla loro storia, storia molto particolare che sta attraversando i secoli.
Quello studente, durante la lezione decise che un giorno anche lui avrebbe rivisitato a modo suo i precedenti lavori.
Fu nel 2009 che il pittore genovese Nicola Soriani prese in mano i pennelli e ci regalò il suo ‘Le Balcon’, la sua opera è in chiave surreale come quella di Magritte, è una ‘metamorfosi’ innaturale uno stravolgimento completo della natura umana, ectoplasmi? Anime? Alieni?
No, ‘Girapolpi’, esseri scaturiti dalla fantasia dell’artista, esseri metà girasoli e metà polpi.
L’opera venne presentata per la prima volta nel 2011 all’interno di una sua mostra personale, mostra che si svolse presso la galleria d’arte moderna La Conchiglia di Genova, oggi il quadro fa parte di una collezione privata.
Quest’ultima rappresentazione suscita nello spettatore e nell’osservatore un senso d’introspezione profonda, rispetto alle altre tre rappresentazioni, in quanto sembra che Soriani abbia voluto ritrarre e rappresentare le anime delle persone, molto ben rappresentate già nella bozza, e non solo i loro corpi.
Laura Candelo
Ulteriori info sono presenti al sito: http://salottoartegenova.altervista.org/le-balcon-212-anni-nella-storia-dellarte/
Sul Wikipedia, all’indirizzo: https://it.wikipedia.org/wiki/Il_balcone_(dipinto)