Le quattro orche sono tornate nelle acque del porto di Genova Voltri e a Prà. E se la zona è meta di fotografi, video operatori, animalisti, naturalisti, ricercatori o semplici curiosi, la notizia non è per niente buona.
Secondo i biologi marini la situazione potrebbe essere allarmante, non per il pericolo che costituiscono in sè le orche, ma perché i mammiferi potrebbero aver perso la strada per tornare in mare aperto.
Il nuovo avvistamento è stato fatto da Whalewatch Genova è successivo all’abbandono del piccolo, ormai morto e il successivo allontanamento a largo.
Il video delle orche di Whalewatch
https://www.facebook.com/associazione.menkab/videos/2581158995448778/
Anche secondo il Wwf, la permanenza degli animali nelle acque del porto, non è tranquillizzante. Il possibile ingerimento di microplastiche del nostro maare, avrebbe già portato ad una diminuzione di peso degli animali, già provati dalla morte del piccolo, la cui causa non è stata accertata e di cui non c’è più traccia.
E’ inspiegabile perché gli animali continuino a nuotare sempre in quella zona, prendendo il largo solo verso sera per andare in cerca di cibo e tornando nello stesso punto.
Secondo i biologi marini e i ricercatori non è mai successo che un gruppo di orche rimanesse per un tempo così lungo vicino a un tratto costiero, dove la loro presenza peraltro è rarissima.
Esiste un solo caso conosciuto, risalente al 2018, quando un’orca era rimasta ben 17 giorni in compagnia del cucciolo privo di vita, ma in mezzo all’oceano Pacifico e non, vicino alla riva.
I casi di tale comportamento potrebbe essere ricercato nella perdita del cucciolo da parte della madre, potrebbero essere rimaste disorientate da suoni molto forti o da cambiamenti nelle temperature delle correnti o ancora potrebbero aver ingerito della plastica.
Sta di fatto che continuano i monitoraggi via mare ad opera della guardia costiera, dei biologi dell’Acquario e di Whalewatch.