“Quella chitarra minimo te la infilava nel c…”
“Lui ti avrebbe schifato”
“Non sei degno di parlare di De André”.
“Questi – ha spiegato oggi su fb il governatore ligure Giovanni Toti – sono solo alcuni degli insulti che ho ricevuto stamattina quando con un post ho ricordato Fabrizio De André, un grande cantautore, poeta, italiano, genovese e ligure.
Un atto sentito personalmente e dovuto da presidente di Regione Liguria.
In questi anni abbiamo valorizzato molto i nostri cantautori, inserendo anche un corso specifico nelle scuole, in modo da tramandare anche ai più giovani la loro poesia e le nostre tradizioni.
Siamo stati i primi in Italia a farlo e di questo sono orgoglioso.
L’arte non è di destra o di sinistra.
L’arte è un bene universale, di tutti e per tutti.
Trovo quindi vergognose e fuori luogo le critiche di chi scrive che io non sia degno di nominare De André, né di ascoltarlo.
Ma davvero la vostra idea di libertà e democrazia, che tanto difendete, è questa?
Fino a che punto arriva la vostra superiorità morale se vi arrogate anche il diritto di decidere chi è degno o no di ascoltare certa musica?
Ma quanto è fastidioso e miope credersi sempre superiori e dalla parte del giusto, perfino del bello?
Uso una frase di Faber per rispondervi, se mi è concesso: ‘Se i cosiddetti ‘migliori’ di noi avessero il coraggio di sottovalutarsi almeno un po’ vivremmo in un mondo infinitamente migliore’. Viva De André”.