“Quando si dice che i magistrati non usano il loro potere per fare politica, sostituirsi alla maggioranza eletta dal Popolo in Parlamento e imporre taluni folli estremismi della sinistra sconfitta.
Dalla Corte di Cassazione arriva un’altra bordata contro la famiglia, sostenuta dalla Lega e prevista dalla nostra Costituzione.
Sulla carta d’identità dei nostri figli d’ora in poi tornerà la dicitura genitore 1 e 2 anziché quella di padre e madre, giustamente indicata nel 2019 da un decreto del ministro Matteo Salvini.
Gli ermellini hanno infatti respinto il ricorso del Ministero dell’Interno contro la decisione dei giudici della Corte d’Appello di Roma che a febbraio 2024 avevano ordinato la disapplicazione del decreto ministeriale.
Si tratta di una follia e di un altro passo indietro che non difende la famiglia naturale, volendo ancora una volta metterla in ombra.
Non è tutto. Perché la disapplicazione del decreto ministeriale ha anche la conseguenza di screditare il concetto di bigenitorialità attualmente in vigore nel nostro sistema giuridico.
Non si comprende come, volendo difendere l’inclusione e la parità di trattamento, gli unici a non essere mai tutelati nei loro diritti sono coloro che si definiscono e vogliono essere una coppia tradizionale.
Ancora oggi, nel 2025, la dicitura di madre e padre siamo convinti che non offenda nessuno. Altro che genitore 1 e 2, basta follie ed estremismi della sinistra.”
Così, in una nota, la Lega provinciale di Genova dopo la sentenza della Corte di Cassazione di ieri che ha suscitato polemiche.