Basta sfogliare i giornali, perlopiù di sinistra, per essere nauseati. La cosa probabilmente riguarda anche le televisioni, ma guardo solo quelle estere.
Il tentativo in atto è evidente e non va purtroppo sottovalutato.
Silvio Berlusconi le difficoltà che ebbe le ebbe anche a causa della sua sincera amicizia con Vladimir Putin. Una tale relazione con Matteo Salvini non c’è mai stata, ma per i giornali pare che ci vada a letto tutte le sere.
Essere oggi definito filoputiano a guerra in corso è un argomento che la propaganda può usare con facilità in particolare contro la Lega in vista delle imminenti elezioni. E non smetterà di farlo in questi due mesi.
Che fare? Replicare alle falsità dei giornali? Inutile.
Meglio adottare un più alto profilo. E fare geopolitica. Puntare nel programma elettorale su una Italia sovrana in un spazio europeo autonomo e indipendente che sappia farsi valere nel nuovo contesto globale multipolare.
Da tempo l‘Europa non è più il centro del mondo, ma è anche vero che il mondo non ha più un centro.
In questo nuovo Ordine Mondiale multipolare l‘Europa deve evitare di scegliere tra Mosca e Washington o tra Pechino e Washington, ma tentare di giocare un ruolo politico equilibratore decisivo.
Nè Russia nè Usa, ma una Italia sovrana in una Europa dei popoli che voglia vivere in pace con tutti gli altri popoli della terra.
Un messaggio dunque di pace. Quel messaggio che da sempre Salvini, pur cadendo in qualche ingenuità, voleva portare.
Non si vede perché la scelta nell’attuale conflitto debba essere tra Federazione Russa e Usa.
Semmai l’errore nostro è stato sin dall‘inizio di schierarci da una parte contro un‘altra e quando invece di trattava di svolgere un ruolo diplomatico di mediazione in una guerra che si sta trasformando in una carneficina. Paolo Becchi
(L’autore è professore ordinario di Filosofia del Diritto all’Università di Genova).