“Legambiente e Parco di Portofino, aperta l’ipotesi ad un ampliamento di cui non sono chiari, ad oggi, i connotati né la tempistica.
Ci auguriamo che il tavolo previsto per la fine di agosto possa sciogliere alcune riflessioni che sorgono da questi giorni di intenso dibattito.
Ci auguriamo che la discussione non rimanga tra le stanze segrete di Regione Liguria e del ministero dell’Ambiente e che invece si apra a un dibattito pubblico al quale non faremo mancare il nostro contributo.
Al governatore ligure Giovanni Toti chiediamo quali sarebbero i danni che porterebbe il Parco nazionale che lui cerca di rimediare? Forse perché il Parco nazionale fermerebbe il consumo di suolo e le speculazioni edilizie che si sono mangiate la Liguria?
Oppure perché il Parco nazionale darebbe la speranza di fermare lo spopolamento dei piccoli comuni dell’entroterra apportando risorse aggiuntive per conservare il paesaggio, le foreste e sostenere politiche attive per lo sviluppo sostenibile, il turismo diffuso e la conservazione della biodiversità?
Ci chiediamo inoltre se Toti sia in grado di porsi come mediatore in questa relazione tra ministero, Comuni, associazioni produttive e dell’artigianato, agricoltori e associazioni del terzo settore evitando di fare il giocatore anziché l’arbitro di questa complessa partita.
Suggeriamo a Toti di avere verso il Parco nazionale un’attenzione moderna e non da politico vetusto che sembra ammiccare a vecchi apparati e consorterie ed incapace di guardare al futuro.
Crediamo che il Parco nazionale possa rappresentare un destino felice e non una sciagura, un’opportunità di sviluppo e non una palla al piede”.
Lo hanno riferito oggi Santo Grammatico, presidente Legambiente Liguria, e Antonio Nicoletti, responsabile Aree protette e Biodiversità Legambiente.