I debiti riguardavano l’Agenzia delle Entrate con la titolare della merceria genovese che è stata assistita dall’avvocato Lacalandra
La Legge 3 del 27 gennaio 2012 relativa alle “Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonche’ di composizione delle crisi da sovraindebitamento” può rappresentare una soluzione per aiutare famiglie e piccoli imprenditori in questo momento difficile dell’economia italiana.
La pandemia, insieme al crollo del Pil di quest’anno, ha portato moltissime famiglie a dover fare fronte ad un calo del reddito familiare nonostante l’indebitamento rimanga invariato.
Grazie alla Legge sul Sovraindebitamento, è possibile ridurre i debiti consentendo alle famiglie di riacquistare un ruolo attivo nella società.
È il caso di una piccola imprenditrice di Genova che, assistita dall’avvocato Pasquale Lacalandra, da molti anni attivo nel campo del diritto fallimentare e crisi da sovraindebitamento, è riuscita a risolvere definitivamente una situazione debitoria complessa in piena pandemia.
Il debito di circa 100mila euro nei confronti dell’Agenzia delle Entrate è stato così ridotto a 7mila euro (-93%) sfruttando gli strumenti legislativi disponibili: la legge sul sovraindebitamento e la legge sul saldo e stralcio delle cartelle esattoriali.
La ex-debitrice, titolare di una merceria fin dal 1996, come molti altri imprenditori ha sofferto della forte crisi economica del 2008; il drastico calo delle entrate e i numerosi costi da sostenere non le hanno consentito di corrispondere correntemente le imposte e quanto dovuto ai creditori.
La donna ha dovuto chiudere la propria attività, anche a causa dell’insorgenza di problemi di salute.
Malgrado le sopraggiunte difficoltà l’ex-debitrice ha fatto il possibile per pagare almeno in parte i propri creditori, ma il debito complessivo era troppo alto.
Oggi però, con il ricorso alla Legge 3/2012 sul sovraindebitamento, è stata liberata dai debiti e può riprendere serenamente in mano la sua vita.
“L’obiettivo della legge – commenta l’avvocato Lacalandra – è quello di dare l’opportunità ai debitori che si trovano in situazioni critiche di riacquistare un ruolo attivo nell’economia e nella società, senza restare schiacciati dal carico dell’indebitamento preesistente. È importante però valutare attentamente le condizioni per poter accedere alla procedura dato che il Tribunale competente dovrà esaminare sia la fattibilità del piano sia la meritevolezza del debitore.”
Il rapporto tra creditore e debitore è sempre in bilico sia che il creditore sia una banca, una finanziaria, un fornitore o lo Stato. L’unico elemento che permette di mantenere l’equilibrio è la regolarità del pagamento, ma in un momento di difficoltà o in un periodo di incertezza in cui non è possibile sostenere le programmate spese a causa di una condizione imprevedibile che si è venuta a creare, come affrontare i creditori senza sentirsi addosso il peso dell’umiliazione per le rate scadute?
I debiti sono un carico difficile da sopportare, che si fa sentire ogni giorno e che risulta impossibile ignorare, ma cosa fare se manca la liquidità per adempiere alle obbligazioni assunte?
Per andare incontro a tutte quelle persone che si trovano a vivere uno stato di squilibrio tra i debiti contratti e le reali possibilità economiche per onorarli, l’ordinamento giuridico italiano ha previsto uno strumento che permette la cancellazione dei debiti, la Legge 3/2012 sulla crisi da sovraindebitamento.
“Tale legge, la n. 3 del 27 gennaio 2012, ci spiega il legale, può essere attivata per quanto riguarda i debitori non soggetti al fallimento, quali piccoli imprenditori, professionisti, artigiani e privati in genere.
Il procedimento per la composizione delle crisi da sovraindebitamento permette di rivolgersi al tribunale, in cui il debitore è residente o dove è presente la sede dell’azienda, con una proposta che, se accolta, diventerà vincolante per i creditori, anche se non si prevede il pagamento integrale di tutti i debiti.”