“Caruggi di Genova. Basta porte girevoli per gli spacciatori di droga che ogni giorno vengono presi dalle Forze dell’ordine, ma spesso vengono lasciati liberi quasi subito. Pronti a tornare a vendere morte ai nostri giovani”.
Lo hanno dichiarato stamane il vice capogruppo della Lega Paolo Ardenti e il consigliere regionale Alessandro Puggioni.
“Oggi – hanno aggiunto i leghisti – abbiamo predisposto un ordine del giorno a sostegno delle azioni del Ministero dell’Interno e dell’impegno delle Forze dell’ordine che arrestano questi delinquenti nei vicoli del Centro storico genovese che, con i suoi 113 ettari di superficie, è uno dei più estesi d’Europa.
Infatti, secondo quanto riportato dai media, alcuni giorni fa i giudici della Corte di Cassazione hanno sostanzialmente spiegato che la conformazione dei vicoli potrebbe addirittura agevolare l’arresto di uno spacciatore perché consentirebbe di fare ricorso a molteplici soluzioni stradali per acchiapparlo. Inoltre, tale conformazione non favorirebbe sempre l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti.
A seguito di questo ragionamento, i giudici della Suprema Corte hanno quindi annullato la decisione, da parte dei magistrati genovesi, di convalidare l’arresto di un pusher al quale era stata contestata l’aggravante del luogo di spaccio.
Anche se, negli ultimi tempi, la contestazione dell’aggravante del luogo di spaccio da parte dell’accusa aveva consentito di incidere con maggiore efficacia nella lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti.
E’ sotto gli occhi di tutti che, al contrario di quanto emerso dalla recentissima sentenza di Cassazione, la conformazione topografica del Centro Storico genovese può senz’altro essere di aiuto alla criminalità perché i delinquenti possono fare perdere facilmente le proprie tracce nel dedalo dei vicoli.
Nonostante le misure intraprese dal Ministero dell’Interno, la decisione degli ermellini si potrebbe tuttavia spiegare solo con la presenza costante nei vicoli genovesi di un numero ben più rilevante di poliziotti, carabinieri, finanzieri, militari dell’operazione Strade sicure e agenti di Polizia locale, rispetto a quello attuale.
Forse, la carente conoscenza dei luoghi e del numero di appartenenti alle Forze dell’ordine sul campo hanno indotto i giudici della Corte di Cassazione a sottovalutare l’impegno di donne e uomini che, ogni giorno, responsabilmente contribuiscono ad assicurare la sicurezza della nostra comunità e la vivibilità del capoluogo ligure.
Pertanto, con questo ordine del giorno intendiamo impegnare la giunta regionale a sostenere l’azione svolta dalle Forze dell’ordine, a manifestare solidarietà e apprezzamento dell’amministrazione regionale al ministro dell’Interno, al sindaco, prefetto e questore di Genova per il loro impegno nella lotta all’illegalità e a comunicare al ministro della Giustizia, pur nel rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura, le possibili ricadute sulla sicurezza dei genovesi e sulle azioni delle Forze dell’ordine cosi interpretata sul territorio di Genova”.