Secondo i giudici genovesi “c’è una continuità patrimoniale tra i conti della Lega federale e della Lega Toscana” per cui sarebbe legittimo il sequestro dell’anno scorso di 16mila euro da parte della Guardia di Finanza dopo la condanna di Umberto Bossi e Francesco Belsito per la presunta maxi truffa da 49 milioni di euro sui rimborsi elettorali relativa agli anni 2008-2010.
Lo hanno stabilito oggi i magistrati del Tribunale del Riesame, dopo il rinvio da parte dei colleghi di Cassazione che chiedeva ai giudici genovesi di motivare meglio la continuità patrimoniale tra la Lega federale e la Lega Toscana. In sostanza, per i magistrati la diramazione locale non è soggetto terzo rispetto al Carroccio (come invece sostengono i legali della Lega Toscana che aveva presentato il ricorso).
Ieri la procura di Genova aveva sottolineato che la “continuità” sarebbe dimostrata da una “successione a titolo universale” di 26mila euro che la Lega federale, tre anni fa, al momento dell’approvazione del nuovo statuto, avrebbe versato alla Lega Toscana per proseguire l’attività politica territoriale.
Il pronunciamento del Riesame di oggi potrebbe essere un precedente giurisprudenziale decisivo per consentire alla procura di Genova di “aggredire” anche i soldi contenuti nelle casse dei partiti sul territorio, ma affinché i sequestri ripartano in ogni caso occorre attendere un nuovo pronunciamento per la confisca dei soldi al Carroccio anche di provenienza futura. Il mese scorso la Cassazione aveva dato ragione alla procura di Genova, ma occorre formalmente una nuova decisione del Riesame la cui udienza non è ancora stata fissata.
Intanto, il pg Enrico Zucca ha chiesto un anno e 10 mesi e una multa di mille euro per l’ex segretario della Lega Nord Umberto Bossi al termine della requisitoria nel processo d’appello per la presunta maxi truffa. Bossi era stato condannato in primo grado a due anni e sei mesi.
La procura generale ha chiesto inoltre la condanna dei tre ex revisori, Diego Sanavio, Antonio Turci, a due anni e ottocento euro di multa (in primo grado 2 anni e ottomesi) e Stefano Aldovisi a un anno e tre mesi e 500 euro di multa (un anno e nove mesi).
Le richieste sono più basse rispetto alla condanna di primo grado a causa della prescrizione di una parte dei fatti contestati come truffa aggravata e relativi all’anno 2008.
Il pg Zucca si è riservato di concludere per l’ex tesoriere Francesco Belsito in attesa della scadenza dei termini per la Lega di presentare querela, come richiesto dalla nuova formulazione del reato di appropriazione indebita. I termini scadranno intorno ai primi di settembre: in assenza di querela l’appropriazione indebita decadrà e per l’ex tesoriere resterà in piedi solo il reato di truffa aggravata. In primo grado Belsito era stato condannato a 4 anni e 10 mesi.