Leonardo e ESA hanno firmato un contratto per progettare un braccio robotico per lanciare su Marte.
Un braccio robotico, gioiello della robotica spaziale, atterrerà sul Pianeta Rosso entro la fine del decennio. Per la prima volta nella storia, il braccio robotico porterà sulla Terra campioni raccolti sul suolo di Marte. La società Leonardo ha firmato il 19 luglio 2022, al Farnborough International Airshow, un contratto con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per progettare, produrre, integrare e testare il Sample Transfer Arm per il programma Mars Sample Return, guidato dalla NASA in collaborazione con l’ESA.
Il sistema di visione del braccio robotico è composto da due telecamere, lo strumento riceve informazioni dai sensori e invia le istruzioni ricevute attraverso 600 segnali (con un sistema elettromeccanico) ai meccanismi che si muoveranno, di conseguenza. Questa architettura permette al “cervello” del sistema di elaborare autonomamente le migliori decisioni e coordinare i movimenti. Sofisticati algoritmi di robotica e meccatronica sono i cardini del complesso software, per gestire anche le manovre di “collision avoidance” ed evitare qualsiasi impatto con il lander o l’ambiente circostante. Durante la progettazione e realizzazione del braccio verranno prese in considerazione le condizioni estremamente sfidanti dell’ambiente marziano, come la presenza di polveri e le temperature estreme che possono raggiungere -130°C o passare a +70°C. Il fattore temperatura e le sue variazioni saranno motivo di studio per la scelta della componentistica che compone l’apparecchiatura elettronica e la parte informatica.
Leonardo, dopo il successo della fase di studio e le prime sperimentazioni con prototipi di braccio robotico, sarà a capo di un consorzio europeo e di conseguenza responsabile dello sviluppo del sistema fino dalle prime operazioni su Marte. La consegna è prevista entro il 2025, il braccio robotico sarà installato sul Sample Retrieval Lander della NASA per recuperare le provette contenenti il terreno marziano raccolto dal rover della missione Mars 2020 e depositarle nel contenitore che sarà poi riportato sulla Terra. Tutti questi materiali raccolti consentiranno, al rientro sulla Terra, di analizzare i campioni nei più sofisticati laboratori e condurre studi senza precedenti sul Pianeta Rosso.
Il Sample Transfer Arm è un vero gioiello della robotica spaziale lungo 2,5 metri altamente affidabile, autonomo e robusto.
Strutturato come un braccio umano con “spalla”, “gomito” e “polso”, può compiere un elevato numero di movimenti (7 gradi di libertà) e ha un “cervello” e “occhi” propri. Comandati dall’elettronica di controllo, gli arti, le articolazioni e la “mano” (end-effector) sono in grado di eseguire, con un alto livello di destrezza, tutti i compiti richiesti dalla missione, come identificare ed estrarre le provette dal rover o sollevarle dal suolo, inserirle nel contenitore e chiudere il suo coperchio prima del lancio da Marte.
«Siamo molto orgogliosi di poter contribuire al successo di Mars Sample Return, un programma molto ambizioso e frutto di un’importante collaborazione internazionale. Questo contratto conferma la nostra leadership nella robotica spaziale. Una competenza fondamentale nell’esplorazione planetaria e nelle operazioni in orbita. ̶ Ha affermato Gabriele Pieralli, Managing Director della Divisione Elettronica di Leonardo. ̶ Questo strumento all’avanguardia è solo un esempio dell’eccellenza tecnologica di Leonardo, ci permette di essere a bordo delle principali missioni per esplorare l’universo, fornire servizi di navigazione e telecomunicazione e monitorare la salute del nostro Pianeta». ABov