Sono arrivati stamane sotto la prefettura di Genova dopo essere partiti in corteo dalla stazione Principe i 300 lavoratori di Leonardo che chiedono che la business unit Automazione (400 lavoratori su 1200) resti in azienda a Genova.
“Siamo qui per chiedere al Governo che è azionista di Leonardo – ha riferito il segretario della Fiom Bruno Manganaro – di tornare indietro rispetto a una scelta scellerata come quella di dismettere l’automazione che rappresenta la parte civile di quest’azienda perché una produzione duale è fra l’altro fondamentale per rispondere a un mercato che può avere fasi cicliche”.
“Il Governo deve fare una scelta precisa di politica industriale e non può restare indifferente” ha aggiunto il segretario della Uilm Antonio Apa.
Per il segretario della Fim Cisl Cristian Venzano “l’azienda deve tornare a quello che dichiarava lo stesso ad Profumo un anno fa, vale a dire che l’automazione è un core business in un mercato fra l’altro in espansione. Le commesse ci sono e pretendiamo che l’azienda non faccia cassa ma faccia impresa”.
Una delegazione di lavoratori ha poi incontrato il nuovo prefetto di Genova Renato Franceschelli con la richiesta di ottenere un tavolo di confronto a Roma che i sindacati chiedono da oltre un mese.
Poi si sono recati in corteo in consiglio regionale per incontrare i capigruppo dei partiti nel parlamentino ligure.