Riceviamo e pubblichiamo lettera della nostra lettrice Maria su una situazione che ha vissuto al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Martino per quanto riguarda il padre affetto da un versamento pericardico.
In pratica, secondo il racconto della nostra lettrice, l’uomo sarebbe stato sistemato in triage su una barella, in attesa di visita. Dopo circa due ore di attesa Maria avrebbe fatto le proprie rimostranze, senza ottenere risultato.
Nel mentre un altro paziente che arrivato dopo di lui, sembra conosciuto nell’ambiente, viene chiamato e visitato.
Alle rimostrante di Maria, l’infermiere risponde che se ha delle lamentele di rivolgersi ai carabinieri…
Alla fine il papà di Maria, che era entrato alle 14.50, viene visitato alle 17.29 poi, in seguito ad ulteriori accertamenti viene ricoverato per approfondire il versamento e dimesso il pomeriggio successivo.
Ecco la lettera di Maria.
“Buongiorno, denuncio un malcostume che si presenta al pronto soccorso di San Martino, in data 22 marzo 2019 dopo accertamenti il cardiologo invia mio padre al P.S. con una lettera di ricovero per un versamento pericardico, arrivati e fatto triage alle 14,50, aspettiamo numerosi, dopo due ore e visto che la sala attesa si svuotava di pazienti chiedo se si fossero dimenticato di noi.
Intanto arriva una barella con un signore è la mettono vicino a mio padre, purtroppo in queste condizioni non esiste privacy, quindi sento e vedo che il signore in questione parla tranquillamente al cellulare, si fa un selfie con un infermiere e un’altra signora presente, dopodiché esce un infermiere dalla sala visite e lo saluta cordialmente e le chiede il cognome, appena liberato la sala visite dal precedente paziente chiamano il signore così conosciuto, alle mie rimostranze l’infermiere mi dice che se ho delle lamentele di chiamare i carabinieri.
Trovo che un comportamento così scorretto non deve passare in silenzio, nessuno ha piacere di aspettare, ma avere trattamenti di favore senza necessità non è etico. Spero che vogliate considerare questo mio sfogo, grazie. Cordiali saluti”. Coraci Maria