“Due parole per fare chiarezza sulla controversa questione della imminente liberalizzazione delle bollette di gas e di elettricità.
Va subito detta una cosa: fu una decisione presa dal Governo Draghi e a quell‘epoca FdI votò contro.
Chi, come Schlein e Conte, la imputa oggi all’attuale Governo bara. Dimostrano solo di non essere all’altezza del ruolo di opposizione che rappresentano. Accusano il Governo Meloni di colpe che non ha per nascondere la loro inconsistenza.
Detto questo, va però anche aggiunto che nulla vieta in linea di principio all’attuale Governo bloccare la liberalizzazione del mercato in quei settori. Lo ha chiesto ripetutamente Salvini, ora la palla passa a Meloni e farebbe bene a non lanciarla in tribuna.
Meloni ha acquisito in poco tempo un ampio riconoscimento in Europa e se qualcuno da Bruxelles dovesse alzare la voce farà presto a farla abbassare.
L‘Italia oggi è in una posizione di forza in Europa. Noi almeno i bilanci per farli quadrare non li trucchiamo come in Germania.
L’elefante nella cristalleria europea oggi è la Germania, non l‘Italia, anche se a Bruxelles sembrerebbe che non se ne siano ancora accorti. Per l‘Italia, quindi, è il momento giusto per agire.
Tanto per dare alcuni dati, in Italia a ottobre l‘occupazione è aumentata del 61,8% rispetto allo stesso mese del 2022 (458mila lavoratori in più). Mentre in Germania a novembre la disoccupazione è salita del 5,9% rispetto allo stesso mese del 2022 (il livello più alto degli ultimi due anni e mezzo).
Anche se Bruxelles non lo dice, attualmente il vero malato nei grandi Paesi UE è la Germania e non l’Italia. Prof. Paolo Becchi