La Corte Europea per i Diritti dell’Uomo oggi ha condannato lo Stato italiano a risarcire il direttore del quotidiano “Il Giornale” Alessandro Sallusti per ingiusta detenzione e avere violato l’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Il giornalista fu arrestato il primo dicembre 2012, in seguito alla condanna definitiva per la denuncia presentata contro di lui dal giudice Giuseppe Cocilovo per due articoli pubblicati nel 2007 sul quotidiano “Libero” di cui all’epoca era direttore.
Gli agenti della polizia giudiziaria entrarono nella sede del giornale in via Gaetano Negri 4 a Milano e lo prelevarono dopo avere interrotto la riunione di redazione.
Una giornata nera per la libertà di stampa.
Nello specifico, Alessandro Sallusti venne condannato per omesso controllo per un articolo e per diffamazione aggravata per l’altro, dovendo risarcire 30mila euro e scontare un anno e due mesi di reclusione.
Scontò 21 giorni agli arresti domiciliari prima che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano commutasse il carcere in un’ammenda, invitando il Parlamento a modificare le norme e le pene che regolano la diffamazione a mezzo stampa
Ora i magistrati della Corte Europea hanno stabilito che si è trattato di una ingerenza della magistratura nella libertà di espressione e ha condannato lo Stato italiano a risarcire Alessandro Sallusti con 12mila euro per le “sofferenze cagionate”.
“Io spero che questa sentenza faccia giurisprudenza – ha commentato Sallusti all’agenzia Adnkronos – affinché un giornalista che non commette dei reati non possa essere mai più arrestato per fatti inerenti alla sua professione. Sono soddisfatto, mi dispiace aver dovuto scomodare la Corte Europea per una cosa che avrebbe dovuto essere evidente a qualsiasi Corte italiana di buon senso”.