Libri d’Arte: Settanta delicate poesie ed altrettanti raffinati acquerelli sono i protagonisti del primo dei viaggi che da oggi proporremo settimanalmente ai lettori nel vasto e variegato mondo dei libri d’arte. Libero Nante e Federico Carlino sono i due artefici di questo incontro.
Il libro intitolato: “Radici” venne edito trent’anni or sono dalla Lito Tipografia Bacchetta di Albenga. Il libro nacque dall’incontro fra due grandi personalità il medico e partigiano Nante e l’artista e partigiano Carlino, entrambi di origine di Oneglia. Il libro (170 pagine) è davvero una chicca per gli appassionati di questo genere.
Poesie profonde e delicate, ricche di ricordi, che vanno a ricercare appunto le radici dell’eroe partigiano e del medico, che si addentrano nel passato, nella storia e nei luoghi. Per farle rinascere per aiutarci a riviverle ci pensano le suggestive e toccanti illustrazioni realizzate con grazia da un Maestro dell’acquerello.
Classe 1920, Libero Nante si laureò in Medicina e Chirurgia a Genova. Chiamato alle armi nel 1942, per ferite riportate in guerra ebbe il congedo illimitato e partecipò alla guerra di Liberazione negli anni 1944 e 1945 “Meghettu”. Decorato con Croce al Merito di Guerra e due stelle d’argento. Nel dopoguerra conseguì la Libera docenza e dopo aver pubblicato più di 50 lavori scientifici si è anche dedicato alla poesia. Commendatore della Repubblica ha ricoperto i più importanti incarichi nel Settore Sanitario.
Federico Carlino, classe 1923, conseguì il Diploma di Maturità Magistrale nell’ Istituto Maria Pellegrini Amoretti e nel 1941 si trasferì a Finale Ligure. Noto artista impressionista e figurativo viene considerato anche un valid acquerellista.
Anche lui ha partecipato alla Guerra di Liberazione negli anni 1944 e 1945 conseguendo la Croce al Merito di Guerra.
Ha esposto in importanti Biennali e nella sua carriera artistica ha realizzato molte personali nelle principali città italiane ed anche all’estero. In occasione delle XXIIIesime Olimpiadi nel 1984 è stato uno degli artisti italiani invitati alla grande collettiva che venne allestita a Los Angeles. Claudio Almanzi