A seguito delle dimissioni di ieri del governatore ligure Giovanni Toti, conseguenti al caso politico-giudiziario che lo ha costretto ad arrendersi dopo 80 giorni di arresti domiciliari per una presunta corruzione elettorale, i liguri torneranno al voto in autunno.
La norma prevede che si debbano indire le nuove elezioni entro 90 giorni ovvero la prima domenica utile oltre questi tre mesi, a partire dal giorno delle dimissioni.
Le date già decise, anche se non ancora formalizzate ufficialmente al presidente della Corte d’Appello di Genova, risultano quelle di domenica 27 e lunedì 28 ottobre.
In alternativa il Governo potrebbe decidere, con un decreto, di posticipare il voto scegliendo di accorpare l’appuntamento alle urne regionali in Liguria in un unico “election day” con quelli già in programma in Emilia Romagna e in Umbria, che andranno al voto domenica 17 e lunedì 18 novembre.
Se in Emilia Romagna i sondaggi tendono a favorire le sinistre, in Umbria la sfida è aperta come in Liguria, dove le opposizioni puntano a candidare l’ex ministro spezzino del Pd Andrea Orlando (ma qualcuno indica il deputato genovese del Pd e sindaco di Bogliasco Luca Pastorino) e la maggioranza è in cerca di un candidato di rilievo, possibilmente civico, visto e considerato che proprio ieri sera il “candidato naturale” Edoardo Rixi (leghista e viceministro genovese del Mit) ha pubblicamente ribadito il suo “no” alla corsa elettorale per l’incarico di nuovo presidente della Regione Liguria.
Rixi a Recco: Non sono candidato giusto, necessario trovare nome nuovo