“Siamo tutti molto impressionati dalla vicenda giudiziaria di Giovanni Toti, che ha patteggiato due anni e un mese per corruzione impropria e finanziamento illecito ai partiti. È il triste epilogo del governo del centrodestra che non solo non ha saputo rappresentare un’alternativa alla sinistra di potere, ma ha dimostrato una grave sudditanza ai poteri forti economici”.
Lo hanno dichiarato ieri l’ex ministro ed ex sindaco di Roma Gianni Alemanno e l’ex consigliere regionale ligure Alessio Saso, segretario nazionale e coordinatore regionale del Movimento Indipendenza, presentando il candidato alla presidenza di Regione Liguria Alessandro Rosson, 57 anni, avvocato ed ex capogruppo della Lega in Provincia della Spezia.
“Ci vuole Indipendenza, destra sociale e sovranista, per ridare dignità ai liguri e liberarli dai ‘giochini’ di palazzo” ha dichiarato Rosson.
“Pur rispettano la scelta di Marco Bucci come candidato presidente proveniente da una positiva esperienza di sindaco di Genova – hanno aggiunto Alemanno e Saso – ci domandiamo se questa rappresenta un reale cambiamento rispetto al passato o è solo una scelta strumentale per evitare una grave sconfitta.
Per questo abbiamo candidato l’avvocato Alessandro Rosson come garanzia di cambiamento e di rinnovamento del sistema politico regionale.
Il Movimento Indipendenza rappresenta l’unica forza di destra sociale coerentemente sovranista, che vuole la riconquista di una vera sovranità nazionale rispetto all’Unione Europea e alla Nato per consentire all’Italia e alla Liguria di costruire un progetto di crescita economica e di giustizia sociale basata sul lavoro.
La crisi della sanità pubblica deve essere affrontata con investimenti fuori dal Patto di stabilità europeo, il rilancio del porto di Genova passa dal rientro nella Via della Seta, la sicurezza del cittadino comincia dal blocco dell’immigrazione irregolare, la Regione deve imporre al Governo gli investimenti necessari per i trasporti, superare definitivamente i vincoli della Direttiva Bolkestein sui balneari, creare un lavoro di cittadinanza con cui cancellare definitivamente la stagione del reddito di cittadinanza, garantire la legalità con un’autorità indipendente regionale che controlli gli appalti e le concessioni senza bloccare il lavoro degli imprenditori”.