“In Liguria il numero dei guariti ha superato il numero dei nuovi contagiati, quindi siamo tornati a un indice R(t) sotto l’uno. Siamo la prima regione d’Italia a tirare fuori la testa da questa seconda ondata.
Abbiamo cominciato a lavorare sul Piano di vaccinazione, sperando che le previsioni del commissario governativo Domenico Arcuri vengano confermate e che dunque le prime dosi di vaccino anti Covid arrivino a gennaio.
Ci stiamo attrezzando per distribuirle secondo le regole che il Governo stabilirà, sperando che poi il vaccino arrivi per tutti. Noi faremo la nostra parte”.
Lo ha dichiarato stasera il governatore ligure Giovanni Toti.
Liguria, 20 morti. Calo malati (-206) e ospedalizzati (-50). Boom guariti (947). Nuovi casi 761
“Questo avviene – ha spiegato Toti – perché eravamo partiti prima, perché abbiamo chiuso un pezzo di Genova, perché abbiamo chiuso La Spezia, perché abbiamo vietato gli assembramenti in tutta la regione.
Insomma, perché abbiamo fatto le cose giuste di nostra iniziativa, ancora prima che il Governo Conte le chiedesse.
Ci sono solo tre regioni in Italia con l’indice R(t) sotto l’uno: oltre alla Liguria, il Lazio e la Sardegna.
Noi però siamo circondati da regioni in zona rossa. Questo vuol dire che abbiamo saputo tenere bene confini e tracciamento.
Ringrazio gli uffici di prevenzione che abbiamo ulteriormente rafforzato. I parametri nazionali prevedono un uomo ogni diecimila abitanti, noi ne abbiamo messi due.
Inoltre, i ricoverati scendono sotto quota 1400. Cinquanta in meno di ieri. Se continuassimo a questo ritmo in pochi giorni gli ospedali tornerebbero a respirare.
Questo grazie all’inversione di tendenza della malattia (molte meno persone arrivano al pronto soccorso), ma anche perché siamo stati i primi ad attivare strutture che consentono dimissioni più veloci dagli ospedali e una serena convalescenza per chi ne ha bisogno.
Abbiamo attivato con la nostra Protezione civile i primi covid hospital d’italia: uno a Genova, due alla Spezia, uno a Savona che viene utilizzato anche per Imperia. Le terapie intensive sono stabili. Cala la pressione un po’ ovunque.
Non dobbiamo tuttavia allentare l’attenzione.
Oggi l’indice R(t) è a 0,89, questo vuol dire che ogni contagiato contagia meno di una persona. Eravamo arrivati in alcune zone a 1,7, questo è il migliore risultato che abbiamo raggiunto come comunità nel tenere sotto controllo il contagio in un tempo ragionevolmente breve.
Verso la fine della prossima settimana ci sarà il confronto con il Governo sulle nuove aree di criticità.
Non abbiamo spinto per allentare le regole prima del tempo, anche se i nostri numeri sono già buoni.
Vista la pressione che c’è ancora sugli ospedali penso che sia prudente tenere ancora un profilo attento, anche in vista delle festività natalizie.
Non avremo un Natale e un Capodanno di grandi cenoni e feste in piazza, ma non può essere neanche un Natale penitenziale, triste e cupo come lo dipingono alcuni.
Deve essere un Natale gioioso, con i suoi riti religiosi e civili e con i negozi aperti: c’è bisogno di dare fiato anche a loro nelle settimane che valgono una buona fetta del loro reddito annuale.
Proteggiamo comunque i nostri anziani, i nostri nonni nelle prossime festività”.