“Come tutti sappiamo, la situazione delle
autostrade Liguri è al limite della sopportazione: i collegamenti
autostradali sono spesso molto lunghi, e mal organizzati, ma quello
che più preoccupa quotidianamente coloro che sono costretti a
passarci, sono le cattive condizioni di manutenzione”.
Lo ha dichiarato oggi la capogruppo regionale Alice Salvatore (ilBuonsenso).
“I cittadini liguri – ha aggiunto Salvatore – sono costretti tutti i giorni a prendere autostrade
pesantemente inadeguate. A volte si tratta di affrontare veri e propri
rischi, con calcinacci che cadono improvvisamente o porzioni di
autostrade che vengono chiuse da un giorno all’altro, senza contare la
scarsa segnaletica che a volte trasforma le autostrade in veri e
propri labirinti.
Sappiamo molto bene come aziende quali Autostrade per l’Italia del
gruppo Benetton, che dovrebbero occuparsi della manutenzione, dedicano
poca attenzione, colpevolmente, a questo aspetto fondamentale e
sappiamo anche che il Governo non sta facendo adeguata pressione per
ottenere un cambio di passo.
E ogni anno contiamo il drammatico numero dei morti e dei feriti sulle
nostre autostrade, per non tenere in conto i continui disagi dovuti ai
ritardi, e alle condizioni di poco comfort con cui si devono
affrontare viaggi anche molto lunghi.
Non è un segreto che la Liguria sia particolarmente scollegata dal resto d’Italia e come tutti
sanno la situazione è ovviamente insostenibile.
Il problema però è che i cittadini liguri sono comunque costretti a
prendere l’auto per i loro spostamenti. Che si tratti di un viaggio di
lavoro, per trovare un cliente o un fornitore, o anche solo per uno
spostamento di piacere con la propria famiglia, nella stragrande
maggioranza dei casi si è costretti a prendere la propria automobile.
Il motivo principale di tutto questo è che il viaggio su treno è
assolutamente insoddisfacente.
Se la disponibilità dei treni fosse
notevolmente maggiore avremmo la possibilità di sgomberare molto
traffico sulle autostrade: è chiaro che a livello logistico e di
viabilità, appare strategico un rilancio della nostra capacità di
trasporto su rotaia.
Per i pendolari in Liguria la vita è drammatica.
I treni dovrebbero essere innanzitutto nuovi e dotati di tutti i
comfort adatti al viaggio, con un adeguato sistema di pulizia, invece
di condizione igieniche a volte letteralmente pietose.
Ma la cosa più importante in assoluto è aumentare il numero dei treni per coprire più
tratte, per aumentare la frequenza delle corse. Ancora oggi non esiste
un diretto tra Genova e Verona, ad esempio, o per molti altri scali si
è costretti ad andare a Milano e poi prendere una coincidenza.
Per andare a Ventimiglia si impiegano ore ed ore, come se si dovesse
affrontare un viaggio intercontinentale.
Alle 5 Terre pendolari e turisti sono pressati come sardine. Per non parlare delle 5 ore,
minimo, che sono necessarie per arrivare a Roma dal capoluogo.
L’aumento della frequenza dei treni servirebbe ad aumentare le
possibilità di spostamento dei Liguri.
Un treno per la capitale è programmato due volte al giorno, e un treno per Milano è disponibile
una volta ogni 4 ore. L’aumento della frequenza dei treni
permetterebbe un grandissimo sfollamento del carico giornaliero di
automobili che intasano le nostre autostrade. E renderebbe più
dignitosa la vita dei nostri pendolari.
Soprattutto è fondamentale attuare una politica di viabilità che sia
intelligente e lungimirante.
Non abbiamo bisogno dell’ennesima presentazione, degli ennesimi annunci, che servono solo per fare
passerella politica, ma poi non si concretizzano in nulla di
particolare.
Ci vuole una revisione dei contratti esistenti tra
regione Trenitalia e fra Stato ed Rfi, un piano concreto, di reale,
tangibile sviluppo e soprattutto attuato in tempi certi, in modo che
non rimanga solamente un desiderio o una promessa, ma si traduca in
vantaggi concreti”.