“L’indice R(t) in Liguria è pari a 1,02. superiore rispetto a quello che si era registrato a ottobre, ma con una migliore capacità di controllo”.
Lo ha dichiarato ieri sera il responsabile prevenzione di Alisa Filippo Ansaldi.
La Liguria, fino a domenica 17, è stata inserita dal ministero della Salute fra le regioni con area di criticità gialla.
Se l’indice R(t) a 1,02 la prossima settimana dovesse anche lievemente aumentare, c’è quindi il rischio che, da lunedì 18, la Liguria possa essere classificata come area arancione.
Infatti, la linea del ministero della Salute è quella di inserire in area arancione le regioni con indice R(t) superiore a 1 e inferiore a 1,25 (dopo scatta l’area rossa).
“La pressione sul nostro sistema sanitario – ha aggiunto Ansaldi – è consistente. Abbiamo il 31% dei posti letto occupati in terapia intensiva e il 42% di occupazione in area medica.
Da alcune settimane la curva di incidenza è costante, con una tendenza all’aumento, con 2 casi positivi al giorno in regione su 10.000 abitanti.
In pratica, abbiamo assistito a un R(t) aumentato dalla fine dell’estate, sceso a fine ottobre e rialzato dopo le feste.
Sottolineo l’importanza di prestare grande attenzione alle misure di distanziamento sociale per via dell’impatto elevato sulle strutture sanitarie”.
Il responsabile di Alisa ha inoltre simulato l’effetto della vaccinazione sulla popolazione: “Quando riusciremo a vaccinare tutti i soggetti over 80 avremo una diminuzione del 30% delle ospedalizzazioni e del 60% dei decessi. Quando arriveremo ai 65enni avremo un numero di decessi molto limitato pari al 4% e una diminuzione del 60% degli accessi in ospedale”.