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Linciaggio mediatico-giudiziario, pm dopo un anno: Piana non partecipò ai festini hard

Matteo Salvini e Alessandro Piana (Lega)

Linciaggio mediatico-giudiziario. Dopo un anno la Procura di Genova fa marcia indietro.

Il vicepresidente leghista della Regione Liguria, l’imperiese Alessandro Piana, è risultato del tutto estraneo alla vicenda dei presunti festini a base di sesso e cocaina in una villa di Apparizione che nell’ottobre 2023 aveva scosso la “Genova bene” con l’arresto dell’architetto Alessandro Cristilli e dell’imprenditore Christian Rosolani con le accuse di favoreggiamento della prostituzione e cessione di sostanze stupefacenti.

Il nome di Alessandro Piana, mai indagato, era però finito ugualmente nelle carte giudiziarie e citato perfino nel provvedimento del gip del Tribunale di Genova come sostanzialmente coinvolto nei festini hard. Un ovvio e bel “boccone” per la stampa, che aveva gettato fango sul leghista.

Il vicepresidente e assessore regionale, assistito dall’avvocato Maurizio Barabino, si è sempre detto estraneo ai fatti e lo aveva pure dimostrato con indubitabili evidenze che aveva consegnato ai magistrati genovesi: “Non sono mai andato con prostitute, né ho mai assunto droghe, né ho mai partecipato a festini hard”.

A dargliene atto, oggi, è stato pure l’avviso di conclusione indagini preliminari sull’inchiesta notificato dalla Procura di Genova agli indagati: Alessandro Cristilli, Christian Rosolani, Emanuele Martini e la presunta escort Jessica Nikolic.

Il risultato delle indagini depositato dalla pm Arianna Ciavattini ha finalmente acclarato, senza ombra di dubbio, che Alessandro Piana non ha mai partecipato ai festini hard.

La vicenda a luci rosse era cominciata nel 2021 con la scoperta di un giro di prostituzione in un appartamento in via Serra per cui era stata indagata Jessica Nikolic, che per l’appunto avrebbe raccontato di avere riconosciuto Alessandro Piana.

E nell’ottobre 2023 gli investigatori della Squadra Mobile di Genova avevano arrestato Cristilli e Rosolani, poi finiti ai domiciliari.

Nelle trentasei pagine di custodia cautelare era stato ricostruito lo schema delle presunte serate che avrebbe previsto sempre lo stesso copione. Dopo il presunto consumo di droga per “disinibire” prostitute e ospiti, ci sarebbero stati dei giochi come “obbligo o verità” con spogliarelli che conducevano alla fine a rapporti sessuali completi.

Tuttavia, Alessandro Piana, essendo imperiese, non soltanto non aveva mai partecipato ai festini hard, ma non conosceva neppure gli indagati genovesi, né la presunta escort indagata, né altre escort, né sapeva dove si trova la villa di Apparizione, né poteva essere quella sera nella sua casa alle spalle di Imperia (dove vive) e contemporaneamente a Genova Apparizione.

Insomma, come minimo un clamoroso errore giudiziario e una mancanza di serietà sulla verifica dell’attendibilità delle dichiarazioni di una testimone e indagata, presunta escort, che si sarebbe potuto facilmente evitare se il magistrato fosse stato premuroso o si fosse astenuto quantomeno dal trascrivere in un pubblico provvedimento giudiziario il nome di una persona del tutto estranea ai fatti e peraltro non indagata, che ovviamente, vista e considerata la vicenda, sarebbe poi finita per essere un bel “boccone” per la stampa.

Come minimo un clamoroso errore giudiziario e una mancanza di serietà che ha avuto l’odiosa conseguenza di poter gettare fango sul vicepresidente e assessore leghista della Regione Liguria, fedelissimo di Matteo Salvini.

“È la fine di un incubo – ha commentato stasera Piana – una faccenda grottesca, che lascia perplessi perché arriva dopo le elezioni e dopo la conferma a vicepresidente della Regione Liguria. Per correttezza i pm avrebbero potuto chiudere prima la vicenda, visto che io sono sempre stato corretto nei loro confronti. L’indagine era chiusa da mesi e l’Acip guarda caso è arrivato ora. Continuo ad avere massima fiducia negli organi inquirenti, ma purtroppo c’è ancora chi fa magistratura facendo politica e questo non è giusto né corretto in un Paese civile. Bisognerebbe essere sempre sopra le parti. E lo dico nell’interesse di tutti”.

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