Si è concluso con l’esecuzione dell’Inno di Mameli il concerto ai piedi del nuovo Ponte di Genova diretto dal maestro Antonio Pappano
Il maestro Pappano ha guidato l’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma nell’esecuzione della Quinta di Beethoven in occasione della serata “Il Nuovo Ponte di Genova: Costruire il futuro” promossa da Webuild e Fincantieri, ed organizzata da Webuild. Un appuntamento che segna la fine di un anno intenso di lavori con cui, nel ricordo delle vittime del crollo del Ponte Morandi, si è voluto dare un tributo speciale a operai, ingegneri, tecnici di tutte le società e istituzioni che hanno partecipato alla costruzione record dell’opera.
Con lo slogan “Io c’ero”, in platea, oltre all’Architetto Renzo Piano, all’AD di Webuild Pietro Salini e al Direttore Generale di Fincantieri e Presidente di PerGenova Alberto Maestrini, il governatore della Liguria Giovanni Toti, il sindaco e commissario straordinario Marco Bucci, l’Arcivescovo di Genova Mons. Marco Tasca e il cardinale Angelo Bagnasco. Consegnato a tutti il libro prodotto con Rizzoli “Il Nuovo Ponte di Genova – Cronaca di una rinascita” e la medaglia commemorativa.
«Questo ponte – ha dichiarato Pietro Salini – rappresenta il gigantesco orgoglio di essere parte di questo sogno, insieme a gente meravigliosa che lo ha fatto col cuore. È stato fatto da tutti noi, col cuore di Webuild. Noi siamo quelli che costruiscono, qui ci sono le persone che con le mani sanno fare questo. Stasera diciamo grazie a chi ha messo il cuore in quest’opera. E che ci fa dire ce l’abbiamo fatta». E commentando la targa bronzea di 6 metri svelata durante l’evento che riporta i nomi di chi ha realizzato l’opera, ha aggiunto: «E’ una soddisfazione essere qui davanti ai volti di quegli oltre 1.000 nomi incisi in questa grande targa che hanno dato fiducia e speranza a tutto il Paese in un anno così complesso».
«Ho tre pensieri – ha dichiarato Bucci – il primo è per le 43 vittime e le loro famiglie. Poi penso alla città di Genova e ai suoi 600mila cittadini, che hanno sofferto la caduta del Ponte. Poi penso a voi – ha detto rivolgendosi agli operai di PerGenova, Webuild e Fincantieri seduti in platea – che a questo ponte avete lavorato. Siete bravi, siete i tecnici di società che sono prime al mondo e avete lavorato col cervello e con il cuore. C’è stata la passione. Voi siete l’Italia del fare. Lo direte a tutti: “io ho fatto il ponte”».
Sulla stessa linea anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti, che salutando gli operai impegnati nella costruzione dell’opera ha ricordato: «Il nuovo ponte di Genova non è solo un modello, è lo spirito di Genova, la capacità di tante persone di lavorare insieme e di credere ad un obiettivo condiviso».
La stessa soddisfazione che ha espresso Renzo Piano commentando il ponte ormai concluso: “E’ un ponte genovese? Credo di sì, è un ponte che fa bene il suo mestiere. E’ un ponte urbano. Ed è figlio di una tragedia. Io ci ho messo l’idea, sono le persone che lo hanno costruito. Questo non è un ponte, è una nave, un bianco vascello. E’ sobrio, semplice, forte».
«Questo è un vero debutto – ha dichiarato Pappano poco prima di esibirsi – questa sera eseguiamo musiche di Beethoven, che era il più grande ‘architetto musicale’ che ci sia mai stato nella storia. Con la sua creatività, le sue doti come sperimentatore, come figura grintosa per quanto riguarda lo sforzo per arrivare a finire un progetto, è la metafora perfetta per questa serata».
Le prove per il concerto