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Liste d’attesa e furbetti, Nas di Genova denunciano 4 medici: falsità ideologica

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Carabinieri del Nas (foto di repertorio)

I carabinieri del NAS di Genova, nell’ambito dei controlli disposti sulle “liste d’attesa” nel vasto panorama di prestazioni sanitarie previste dai LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), a conclusione di verifiche e riscontri documentali ieri ha denunciato in stato di libertà 4 medici di Medicina generale poiché ritenuti responsabili del reato di “falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità” previsto dall’art. 481 del Codice Penale.

I provvedimenti sono stati adottati a seguito degli accertamenti svolti durante la campagna di controlli che hanno visto coinvolta tutta la filiera di prenotazione sia degli accertamenti diagnostici che delle visite specialistiche, dal momento della prescrizione all’atto della esecuzione della prestazione.

Dai dati acquisiti sono emerse diverse criticità tra le quali, in particolare, una ha riguardato la mancata presentazione da parte di pazienti alla visita/accertamento diagnostico prenotato al quale non corrispondeva nessuna sanzione per il mancato annullamento della prenotazione e un’altra la iper-prescrizione di accertamenti/visite operata da alcuni medici di medicina generale, ovvero la redazione di prescrizione multiple per lo stesso esame/visita ma con diversa categoria di priorità.

Per quanto riguarda gli aspetti relativi alle mancate presentazioni, frequenti sono stati i confronti con A.Li.Sa. al fine di trovare soluzioni sulla problematica che, comunque, era stata già affrontata dalla Regione Liguria.

L’ente regionale, infatti, è intervenuto per colmare tale lacuna e scoraggiare questo comportamento dei pazienti, che oltre a comportare uno spreco di risorse, ha contribuito a congestionare il sistema di prenotazione ed erogazione delle prestazioni sanitarie.

I controlli effettuati sul campo tra il 18/10/2024 ed il 12/12/2024 hanno permesso di accertare che giornalmente, nei vari reparti degli ospedali liguri, mediamente tra il 10 ed il 20% di prestazioni non venivano erogate per mancata presentazione del paziente.

Sul secondo aspetto è stato possibile svolgere accertamenti specifici andando ad analizzare i dati, in primo momento anonimi, relativi alle prescrizioni di un esame con tempi di attesa particolarmente lunghi.

Ci si è, in prima battuta, concentrati sulle prescrizioni di colonscopie, esame per il quale, dovendo il paziente effettuare una preparazione preventiva, la mancata presentazione non può essere colmata da altri utenti, con conseguente impossibilità recuperare le mancate prestazioni.

Il dato acquisito ha quindi consentito di documentare che la scorretta prassi di emettere più prescrizioni a favore dello stesso paziente, nello stesso giorno con il medesimo quesito diagnostico ma con criterio di priorità diverso era diffuso ed ampiamente adottato dai medici di Medicina generale su tutta la Liguria.

I molti casi infatti sono state trovate triple prescrizioni dello stesso esame con priorità “B” (Breve entro 10 giorni), “D” (differibile entro 30/60 giorni) e “P” (programmata entro 120 giorni), condizione che consente al paziente di avere maggiore possibilità di trovare un posto nei vari presidi ospedalieri.

In un caso limite, è stato individuato un paziente che in poche settimane ha beneficiato di ben 9 prescrizioni dello stesso esame riuscendo a prenotarne 8.

Individuati i casi di maggiore gravità, sono stati acquisiti i dati relativi ad altre tipologie di prestazioni, nello specifico risonanze magnetiche e visite dermatologiche, prescritte dai medici individuati dalla prima analisi al fine di confermare il dato acquisito.

A conclusione degli accertamenti documentali sono state effettuate mirate ispezioni presso gli studi dei medici coinvolti che hanno portato alle denunce alle competenti A.G. di Genova, Savona, Imperia e La Spezia.

“Tali condotte illecite, oltre a contribuire alla congestione dei sistemi di prenotazione – hanno spiegato dal Comando dei carabinieri del Nas di Genova – creano maggiore difficoltà per gli Enti preposti nella pianificazione delle esigenze che vengono basate tra altro anche sul numero delle prescrizioni.

Per citare dei numeri, ancorché non rappresentativi dell’intera problematica, che comunque sarà ancora oggetto di ulteriori approfondimenti, basti pensare che dai dati acquisiti utilizzando gli stringenti criteri di ricerca (ovvero stesso quesito diagnostico, stesso giorno di prescrizione, diversa priorità), a fronte di 817 soggetti che avrebbero necessitato di effettuare una colonscopia, nel solo periodo tra lo 01/01/2024 ed il 31/10/2024 ne sono state prescritte 1711. Ossia più del doppio.

Si tratta di numeri che aumentano in maniera esponenziale se si allargano i criteri di selezione per esempio selezionando la data della doppia o tripla prescrizione ad uno/due giorni dalla originaria”.

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