La conferma dell’uso di armi pesanti italiane arriva da tre agenzie russe
Vogliamo la pace, che cessi la guerra e inviamo armi (anche pesanti) in Ucraina?
L’articolo 11 della Costituzione italiana afferma “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…”.
Tuttavia, in base al decreto “Ucraina”, convertito in legge a inizio aprile, fino al 31 dicembre 2022, il Ministero della Difesa è autorizzato a inviare mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari all’Ucraina «previo atto di indirizzo della Camere» e in deroga a quanto previsto dalla legge n. 185 del 1990, che regola le esportazioni di armi dall’Italia.
Queste armi «sono cedute a titolo non oneroso», quindi senza costi per l’Esercito ucraino del presidente Volodymyr Zelensky.
Ma la lista con gli armamenti da inviare non è pubblica, in quanto è considerata un «documento classificato».
Questi fatti avevano attirato le critiche di diverse associazioni umanitarie e non solo.
Armi dall’Italia all’Ucraina: lista secretata
I due decreti non spiegano perché la lista di armi inviata all’Ucraina sia stata “secretata.” Nella sezione “Allegato”, si legge solo: «Se ne omette la pubblicazione in quanto documento classificato».
In merito alle armi pesanti fornite dall’Italia all’Ucraina finora erano state fatte solo alcune ipotesi, che però erano state smentite dal ministro Lorenzo Guerini.
Il ministro aveva commentato: «In merito alle notizie pubblicate da alcune testate giornalistiche riguardanti il decreto sugli aiuti militari da inviare in Ucraina. Si ribadisce che il contenuto dello stesso è stato secretato per ovvi motivi di riservatezza, trattandosi di materiale sensibile»… «Ogni ipotesi pubblicata, dunque, è da considerarsi basata su valutazioni prive di qualsiasi riscontro ufficiale e oggettivo».
A seguire Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia e presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, che controlla l’operato dei servizi di intelligence italiani, aveva spiegato che la lista era stata secretata «per non mettere innanzitutto a rischio il nostro Paese» e «per non informare colui che sta aggredendo il popolo ucraino su quello che gli stiamo fornendo».
Tipologia di armi date dall’Italia all’Ucraina: le ipotesi
Erano state diverse le ipotesi avanzate in merito alle armi italiane all’Ucraina.
Si era parlato di mitragliatrici pesanti MG 42/59, missili terra-aria Stinger, elmetti, giubbotti antiproiettili, razzi anti-carro Panzerfaust e svariato munizionamento, ma nessuna certezza.
I media russi, tramite i canali social, quali Telegram e altri, hanno incominciato, però, a pubblicare l’elenco delle armi degli aderenti alla Nato e di altri Paesi.
Tali armi, anche pesanti, fra cui anche quelle italiane, risulta che siano state trovate in mano ai militari ucraini.
La notizia di oggi e riportata da tre diverse agenzie russe (Intel Slava, Kotsnews e RVvoenkor) parlano di Obici italiani FH-70 calibro 155 mm, armi pesanti attualmente in servizio e in suo alle Forze Armate dell’Ucraina.