Lo Smart working sotto i riflettori tra le eventuali misure da mettere in campo contro il caro energia e per contenere il consumo energetico delle aziende e dell’ Amministrazione pubblica.
“Ci sono tanti settori, come il terziario e i servizi in particolare – spiega Mario Mantovani, presidente di Manageritalia, intervistato da Adnkronos/Labitalia – che hanno un minore impatto dalla crescita del costo dell’energia e che potrebbero dare in questo momento una spinta per sopperire ad eventuali rallentamenti di altri settori.
Serve quindi attenzione affinché non ci siano dei vincoli per queste aziende. Ad esempio, con lo smart working. Queste aziende, beneficiando di una normativa semplificata dello smart working, aumentano la produttività e riducono anche i consumi di carburanti ed energia se le persone vanno meno a lavorare in ufficio. Le aziende dei servizi, ad esempio finanziari, bancari e assicurativi, potrebbero dare un contributo rilevante se messe in condizione di competere”.
Proprio lo smart working a Milano, passa da misura anti-contagio a fonte di risparmio energetico contro i rincari.
Il comune, infatti, sta valutando di chiudere gli uffici il venerdì.
«Nella logica dello smart working – ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala – verrebbe da frazionarne l’utilizzo per mantenere una certa densità di frequentazione degli uffici. Ma se si vuole risparmiare energia meglio chiudere il venerdì che il mercoledì, perché se chiudi al mercoledì ora che spegni e riaccendi è un problema».