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Loano, al Piccolo Principe “Sguardi s-velati”

Loano, al Piccolo Principe "Sguardi s-velati"
Loano, al Piccolo Principe "Sguardi s-velati"

Loano, al Piccolo Principe “Sguardi s-velati”

Loano, al Piccolo Principe “Sguardi s-velati”
Un progetto per coinvolgere le famiglie nell’attività dei figli durante la permanenza al nido.

Giannotta: un confronto proficuo in questo particolare momento e un esempio esportato anche in altre città.

In questo anno caratterizzato dal distanziamento, dalle interazioni “a distanza”, l’equipe educativa del nido Comunale Piccolo Principe di Alassio, gestito dalla Cooperativa Nuova Assistenza di Novara, si è interrogato ripensando a nuove modalità per coinvolgere le famiglie, partner essenziali in questa fascia d’età così delicata e pilastri fondamentali del percorso del bambino nido-famiglia&famiglia-nido.

E’ nato così il progetto “Sguardi S-velati” con cui si è reinterpretato il coinvolgimento dei genitori, mostrando a questi ultimi gli intenti, gli interessi, gli sguardi e le interazioni dei bambini e delle bambine, attraverso una conversazione “on-line” tra educatrici e famiglie con l’ausilio di riprese e documentazione fotografica.

“Attraverso questo progetto – racconta la coordinatrice del servizio Valentina Pezzillo – abbiamo voluto creare una finestra di dialogo fondata sul confronto tra le educatrici, “esperte dei bambini” e i genitori “esperti del proprio figlio”, rafforzando il legame di fiducia tra tutti gli adulti  che si prendono cura dei bambini e delle bambine”.

Le tematiche affrontate in queste “finestre dialogiche” sono state differenti, alcune delle quali suggerite dalle famiglie che erano desiderose di scoprire i loro bambini al nido, per confrontarli con i bambini a “casa”.

L’equipe – commenta Franca Giannotta, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Alassio – ha organizzato alcuni appuntamenti online nei quali ha mostrato, attraverso parole, immagini e filmati, il modus operandi delle educatrici del Piccolo Principe, con esempi concreti del fare pedagogico, per svelare agli occhi delle famiglie il racconto della vita del Nido.

Le educatrici hanno documentato i momenti delle routine, le attività proposte ai bambini e gli allestimenti dell’atelier-laboratorio attraverso foto e osservazioni affinché emergessero immagini identificative dell’idea di bambino attraverso la documentazione delle differenti azioni-reazioni di ciascun bambino e ciascuna bambina.

Inoltre, si è volto il focus anche sul modus operandi delle educatrici, contestualizzato alle diverse situazioni che si sono create, in un’ottica di stimolare la curiosità dei partecipanti al fine di intavolare un vero e autentico confronto”.

Le educatrici protagoniste del progetto dichiarano che: “mostrare il vissuto del nido alle famiglie ha dato la possibilità di creare un vero e proprio dibattito tra i genitori e con i genitori che hanno posto interrogativi, svolto riflessioni e messo a confronto la realtà del nido con quella in famiglia”.

I genitori hanno dimostrato interesse nell’essere coinvolti, anche se virtualmente, nella vita del Nido e sono stati contenti di aver avuto la possibilità di osservare, con l’aiuto delle educatrici, aspetti della quotidianità dei loro figli che non avevano potuto condividere in presenza.

“Inoltre – conclude Giannotta – questo progetto è stato oggetto di condivisione e riflessione durante un percorso formativo dal titolo: “In dialogo con l’esperienza educativa dei Nidi e delle Scuole dell’Infanzia del Comune di Reggio Emilia” a cui ha partecipato l’equipe del servizio, condotto da coordinatori pedagogici del Comune di Reggio Emilia che hanno molto apprezzato le modalità di reinterpretare il coinvolgimento delle famiglie attuato ad Alassio, in questa situazione emergenziale”.