A compiere l’operazione la polizia locale associata di Finale Ligure, Loano, Savona e di Ceriale. La droga recuperata dalla rete fognaria
Coca a Loano. Il tentativo di fuga in sella allo scooter ed il successivo “tamponamento” contro un agente con rovinosa caduta a terra. Poi il tentativo del complice di disfarsi della coca gettandola nello scarico del water.
Infine il “recupero” dello stupefacente da parte degli investigatori, costretti a setacciare i tombini della rete fognaria.
E’ stata piuttosto movimentata l’operazione degli agenti del Nucleo di Sicurezza Urbana della polizia locale associata di Finale Ligure, Loano e Savona (in collaborazione coi loro colleghi di Ceriale) che il 26 ottobre hanno arrestato due marocchini di 23 e 33 anni per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’operazione ha preso le mosse da un’indagine della polizia locale cerialese: lo scorso 6 ottobre, gli agenti avevano fermato, per un controllo, uno straniero che stava viaggiando a bordo di uno scooter.
Questi aveva abbandonato il suo mezzo a due ruote e si era dato alla fuga, lasciando a terra circa 11 grammi di cocaina e 57 grammi di hashish.
Secondo gli investigatori, il “fuggitivo” era un 23enne marocchino, E.H.A.M., con vari precedenti di polizia.
Nei giorni successivi la sua presenza è stata segnalata sul territorio di Loano e il 26 ottobre gli agenti del Nucleo di Sicurezza Urbana, insieme agli operatori del comando di Ceriale, hanno organizzato un servizio di controllo per verificarne l’identità e seguirne le mosse.
Individuato il motociclo sul quale lo straniero viaggiava abitualmente, gli uomini si sono appostati e hanno atteso. Dopo pochi minuti il sospettato è stato visto uscire dal portone di un condominio nel centro di Loano.
Nel momento in cui gli uomini in borghese si sono avvicinati e si sono qualificati, il 23enne si è dato alla fuga in sella allo scooter.
Nel suo tentativo di fuga, però, il nordafricano ha urtato uno degli agenti ed è finito a terra; ha cercato di proseguire la fuga a piedi ma è stato immobilizzato. Addosso gli sono state ritrovate 14 dosi di cocaina già suddivise e pronte per lo spaccio.
Grazie all’indagine e alle informazioni acquisite dalla polizia locale di Ceriale, gli agenti sono riusciti a risalire all’appartamento dove il pusher risultava abitare saltuariamente e a procurarsi le chiavi.
Quando si sono recati presso l’appartamento per sottoporlo a perquisizione, però, gli uomini hanno scoperto che all’interno c’era una persona nascosta che, nonostante le ripetute richieste di aprire, aveva bloccato la serratura della porta con un’altra chiave.
Mentre tentavano di accedere all’appartamento, gli agenti si sono resi conto che l’uomo all’interno stava utilizzando ripetutamente lo scarico del bagno, probabilmente per cercare di disfarsi di altra droga. Gli uomini, quindi, hanno individuato i tombini della rete fognaria dislocati all’esterno al palazzo e, dopo averli aperti, sono riusciti a recuperare ben 24 dosi di cocaina confezionate in cellophane termosaldato a mano a mano che transitavano nel condotto fognario.
Lo sconosciuto dal interno dell’alloggio ha poi deciso di aprire la porta, ritenendo probabilmente di essere riuscito a sbarazzarsi dello stupefacente e dunque di non andare incontro ad alcuna conseguenza.
L’uomo, E.F.A., marocchino di 33 anni pregiudicato e con diversi precedenti specifici, era ignaro del fatto che la polizia locale fosse riuscita a recuperare la droga gettata nel bagno e così è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio, in concorso con l’altro marocchino arrestato qualche ora prima.
In totale l’operazione ha permesso di recuperare 40 dosi di cocaina destinate allo spaccio.
Inoltre la perquisizione domiciliare effettuata dalle unità cinofile Lupo e Rey ha consentito di rinvenire 3.800 euro in banconote di piccolo taglio, il materiale per il confezionamento e la suddivisione dello stupefacente nonché un bilancino di precisione.
Per ordine del magistrato, il sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro, i due soggetti sono stati arrestati per detenzione di cocaina al fine di spaccio in concorso fra loro e sottoposti a udienza di convalida e processo con rito direttissimo il giorno successivo, venerdì 27 ottobre. Durante l’udienza E.E.H.A. ha patteggiato la pena ad un anno e sei mesi di reclusione con pena sospesa.
Ad E.F.A. è stato convalidato l’arresto e concessi i termini a difesa: lo straniero è stato rimesso in libertà in attesa della sentenza.
Tuttavia al termine del processo il marocchino è stato nuovamente arrestato dagli operatori della polizia poiché oggetto di ordine di cattura e d’arresto in quanto colpito da revoca di misura alternativa, la messa alla prova.
Per lui quindi si sono aperte le porte del carcere di Marassi dove dovrà scontare una pena detentiva di due anni e sei mesi.