Una processione “virtuale” che segue il consueto percorso della cassa e dei crocifissi in centro storico e sul lungomare ma fatta di fotografie scattate durante le celebrazioni del passato
Così le Cappe Turchine di Loano hanno deciso di ovviare alle difficoltà che, quest’anno, hanno impedito di celebrare nel modo tradizionale la Madonna della Visitazione del 2 luglio.
Il priore Pier Luigi Cepollina ricorda: “La situazione creatasi a causa della pandemia da coronavirus ha costretto il Comune ad annullare tutte le manifestazioni estive, comprese quelle religiose. Fra queste anche la solenne processione del 2 luglio, organizzata dalla nostra confraternita, in onore della Madonna della Visitazione e a ricordo dei caduti in mare. La processione, che vede la partecipazione di numerose confraternite liguri, è molto amata dai nostri concittadini e legata alla tradizione loanese. L’impossibilità di realizzarla ci ha spinto a trovare soluzioni alternative per rinnovare comunque la celebrazione e, grazie alla collaborazione con il fotografo Alessandro Gimelli, si è pensato di organizzare, oltre la celebrazione ,eucaristica nella parrocchia di San Giovanni Battista, una mostra fotografica che coinvolga tutte le attività commerciali che si affacciano sul percorso della processione”.
Ecco dunque l’idea: stampare una serie di fotografie (storiche e in bianco e nero oppure a colori e legate a processioni più recenti) ed esporle in corrispondenza dei punti nelle quale sono state scattate. Al progetto parteciperanno anche i commercianti loanesi, invitati a ospitare una o più fotografie nelle vetrine dei loro negozi. Le immagini resteranno esposte dal 25 giugno al 3 luglio.
Altre gigantografie saranno posizionate nei tre principali punti del percorso: in piazza Italia (all’uscita della cassa), presso al Casetta dei Lavoratori del Mare sulla passeggiata (dove viene effettuato il “saluto” al mare) e nella piazza della stazione (dove avviene la “benedizione”).
Il 2 luglio alle 21 in San Giovanni, invece, è in programma la messa officiata da monsignor Antonio Suetta, vescovo della diocesi di Ventimiglia-Sanremo, a cui parteciperanno le autorità cittadine ed i rappresentanti delle associazioni del territorio.
Da oltre quattrocento anni le Cappe Turchine fanno rivivere ogni anno questa ricorrenza religiosa, molto sentita dai loanesi. Le origini della festa risalgono al 1637: nella notte tra il primo e il 2 luglio all’orizzonte di Loano apparvero le navi dei pirati barbareschi pronti a mettere a ferro e fuoco la città. Gli abitanti, accortisi del pericolo imminente, si raccomandarono alla Madonna della Visitazione e uscirono in processione con fiaccole, candele, stendardi e crocifissi. Nel buio notturno quel movimento di luci e aste spaventò i pirati, che credettero erroneamente di trovarsi davanti una guarnigione difensiva, per cui rinunciarono all’attacco.
La festa è anche chiamata la “Festa del Mare” perché in questa occasione il gruppo scultoreo che rappresenta la Madonna della Visitazione, portata in spalla dalla confraternita delle Cappe Turchine, compie una sosta per offrire un omaggio speciale al mare. In processione sfilano le confraternite liguri con i loro crocifissi, caratterizzati da sontuosi addobbi, e viene portato a spalla anche il gruppo statuario raffigurante la Vergine con sant’Elisabetta, san Giuseppe e san Zaccaria, ricoperti degli ori donati per grazia ricevuta o invocata. Lumini sui davanzali delle finestre delle abitazioni accolgono la processione nel centro storico.
La tradizione vuole che le confraternite si muovano da piazza Italia e, attraverso via Doria, raggiungano il lungomare. Una prima sosta viene fatta all’altezza della “Casetta dei lavoratori del mare”, dove i portatori eseguono il primo “brassa!”, “issa!”, “brassa!”, ripetuto tre volte, per alzare e abbassare la “cassa” per il “saluto”. La seconda fermata, più lunga, avviene in piazza Mazzini per la “benedizione” al mare.
Suggestivo più di ogni altra cosa è il momento in cui decine di portatori, con le braccia tese nello sforzo, alzano il gruppo statuario sopra la loro testa e l’abbassano per tre volte, nel “saluto o benedizione al mare”, che è un omaggio a quanti hanno perso la vita nel duro lavoro del mare. Dopo la benedizione la processione riprende il cammino per le vie del centro storico per tornare in piazza Italia.