Evento particolare ieri, sabato 13 novembre a Recco dove, in occasione della 1° giornata dei Locali Storici d’Italia, i due Locali Storici, i Ristoranti Manuelina e Da Ö Vittorio, hanno riservato ai media visite guidate raccontando loro la propria storia e gli aneddoti più cari ed incisivi accompagnandoli in un piccolo tour storico – gastronomico che alla fine ha portati lì, alla Focaccia di Recco IGP e a quanto le loro cucine conservano nelle ricette più tipiche liguri.
I Locali, per esservi ammessi, devono avere almeno settant’anni di storia, conservato arredi ed ambienti originali che ne testimoniano le origini dei locali, cimeli, ricordi, testimonianze, documentazione storica sugli avvenimenti e frequentazioni illustri e a Recco non mancano proprio.
I due locali si trovano in una cittadina storica che è “rinata”.
Parliamo di Recco, piccola cittadina di neanche 10000 abitanti che continua ad essere meta indiscussa del grande movimento del turismo gastronomico.
Situata lungo la riviera del levante ligure e nel cuore del Golfo Paradiso, durante il secondo conflitto mondiale fu rasa al suolo da ben 27 bombardamenti subendo la devastazione totale del suo caratteristico centro storico.
Il viadotto ferroviario che ancora oggi la attraversa, era il motivo del contendere il cui abbattimento avrebbe comportato l’isolamento con il resto della nazione impedendo i movimenti e rifornimenti.
Nel dopoguerra la ricostruzione seguì i canoni edilistici di allora, depauperandola però delle tipiche caratteristiche degli antichi borghi marinari liguri, conservate nel tempo da altre vicine località balneari.
I recchesi, senza case e annientati nelle loro attività, fecero dell’innata capacità di trasformare i prodotti della terra e del mare un filone d’imprenditoria che ancora oggi è trainante, decretando alla propria città l’indiscusso titolo di “Capitale Gastronomica della Liguria” dove la Focaccia col formaggio ne fu da subito l’emblema.
La leggenda dice che questo prodotto esisteva già all’epoca della terza crociata: “Era la Pentecoste di rose dell’anno 1189… Sulle bianche tovaglie di lino ricamate nei piatti di peltro e di rame, … carpione di pesce, olive … e una focaccia di semola e di giuncata appena rappresa (la focaccia col formaggio…)”. Durante le incursioni dei saraceni la popolazione recchese si rifugiava nelle valli dove, con olio, formaggetta e farina, cuocendo su una pietra d’ardesia ( “la ciappa”) la pasta ripiena di formaggio, si ritrova quel prodotto che oggi conosciamo come “Focaccia di Recco col Formaggio” salita alla ribalta della cronaca internazionale nel 2021 con l’ottenimento della tutela europea IGP, grazie al lungo lavoro svolto dal Consorzio della Focaccia di Recco che associa i più rappresentativi produttori (ristoranti, panifici e focacceria) dei quattro comuni inseriti nella zona di produzione registrata, Recco con i comuni confinanti Sori, Camogli e Avegno).
Osterie e semplici forni di allora, divenuti ristoranti e panifici famosi in tutto il mondo che testimoniano il passaggio di illustri personaggi attirati dalla fama della gastronomia cittadina.