L’olivocultura ligure ha bisogno di aiuti, essenziale sostenere il settore con impatto economico, sociale e ambientale senza eguali
L’olivocultura ligure ha bisogno di aiuti, il settore costituisce uno dei rami di punta dell’economia ligure ma adesso servono le giuste misure per garantirne la ripartenza: condotta a livello regionale su migliaia di ettari, produce extravergini eccellenti, con prodotti conosciuti in tutto il mondo che rientrano sotto il marchio della DOP Riviera Ligure.
Negli ultimi cinque anni, tuttavia, il settore olivicolo del nostro territorio ha fatto registrare un andamento negativo singolare in termini produttivi e ha già determinato un preoccupante arretramento delle superfici destinate alla coltivazione, motivo per cui Coldiretti Liguria ha richiesto all’Assessore Piana l’istituzione di un Tavolo Verde permanente al fine di analizzare, in forma condivisa, le strategie per risollevare le sorti di un comparto produttivo che in termini economici, sociali e ambientali non ha eguali.
Nello specifico, riteniamo sia essenziale istituire un unico Ente regionale per la ricerca e la sperimentazione applicate, riunendo tutti i centri che già operano in Liguria, in vista anche della forte accelerazione sulla transizione ecologica in prospettiva del green deal.
Servono inoltre investimenti strutturali con la creazione di nuove reti irrigue per intervenire con innaffiamenti di soccorso, invasi per la raccolta delle acque piovane e superficiali, e un’accelerazione nella digitalizzazione dei territori rurali per l’introduzione di sistemi di monitoraggio e controllo in remoto delle patologie avverse tipiche della coltivazione.
“Il settore olivicolo costituisce una delle eccellenze della produzione ligure e nazionale, motivo per cui dobbiamo muoverci al più presto per risollevare le sorti di questo comparto e non permettere che altri terreni vengano abbandonati. –affermano Gianluca Boeri Presidente Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa Delegato Confederale- Come Coldiretti vogliamo essere parte attiva della ripartenza del settore e garantire le giuste tutele ai nostri produttori: è necessario utilizzare fondi europei per investimenti ambientali e strutturali che possano rafforzare il comparto, garantendo il ripristino degli oliveti abbandonati o in via di abbandono e migliorando la produttività sostenibile.
Inoltre, è essenziale studiare sistemi innovativi per la difesa fitosanitaria degli uliveti, favorendo l’utilizzo di agrofarmaci di derivazione microbica a basso impatto ambientale tramite nuovi metodi di distribuzione.
In Liguria, le attività olivicole non sono rilevanti solo dal punto di vista economico, ma hanno anche un importantissimo impatto a livello ambientale, sociale e di mantenimento del territorio che la nostra regione non può assolutamente permettersi di trascurare”.