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Luca Delfino prossimo fine settimana torna a Genova: interrogazione del Pd

Luca Delfino (foto di repertorio)

“Nei giorni scorsi sono stato alla Rems di Genova Prà, per parlare con gli abitanti vicini alla struttura. Nei prossimi giorni visiterò la Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza per un confronto con i gestori”.

Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale del Pd, che ha annunciato un’interrogazione sul caso del ritorno a Genova, appunto nella REms di Prà, previsto il prossimo fine settimana, del 46enne Luca Delfino, descritto anche come il “killer delle fidanzate”.

“Le Rems – ha spiegato Garibaldi – sono nate per cancellare una volta per tutte l’esperienza ignobile degli ospedali psichiatrici giudiziali, i manicomi criminali in cui le persone inferme di mente e non punibili venivano recluse in condizioni disumane dal punto di vista sanitario, dimenticati in una sorta di ‘ergastolo bianco’.

Il passaggio da strutture carcerarie enormi e degradanti a piccole comunità terapeutiche, al massimo di 20 pazienti, è stato un salto di civiltà, trent’anni dopo la legge Basaglia e la chiusura dei manicomi. Ma si tratta di una sfida ancora tutta da affrontare, in un difficile equilibrio tra cura e custodia, per la complessità e la delicatezza della situazione, per forme di stigma sulla malattia mentale molto presenti ancora e legittime preoccupazioni sulla sicurezza.

A Genova Prà la struttura è molto vicina alle abitazioni e diverse volte alcuni ospiti si sono allontanati dalla Rems: elemento che ha creato preoccupazioni diffuse rispetto alle forme di vigilanza esterna previste dalla legge e in carico alla Prefettura.

I consiglieri regionali della Lega nei giorni scorsi hanno richiesto di dotare gli ospiti di braccialetti elettronici. Però si tratta di na soluzione sbagliata culturalmente e piuttosto sbrigativa.

Ho quindi presentato un’interrogazione in Regione Liguria affinché si faccia carico di convocare un tavolo di confronto con Prefettura, Asl e Ministero per gestire al meglio la situazione, visto che si tratta di comunità delicate, in cui bisogna trovare dialogo, equilibrio e comunicazione.

Soprattutto in un contesto di estrema prossimità tra struttura e abitazioni come quella di Genova Prà, una Rems che doveva essere una soluzione transitoria, ma poi si è trasformata in definitiva, senza un confronto istituzionale serio e approfondito da parte della Regione che ha lasciato molte questioni irrisolte e che meritano ascolto e risposta”.