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M5S attacca Toti: grave che abbia rinviato di una settimana la scuola in presenza

Un'aula scolastica (foto d'archivio)

“La Liguria da lunedì 11 torna in area di criticità gialla e il presidente di Regione che fa? Rimanda l’attesa e più volte promessa riapertura delle scuole superiori di un’altra settimana ancora.

In pratica, i ragazzi delle superiori potranno andare a fare shopping, vedersi al bar, incontrarsi in centro ma non potranno andare a scuola.

Inaccettabile e totalmente ingiustificata la decisione del governatore Giovanni Toti, che non ha fatto passare giorno, durante le recenti festività, senza roboanti note stampa e post accorati i cui si vantava della gestione pandemica in Liguria.

Riaprire, riaprire, riaprire è il mantra che abbiamo sentito ripetere. Peccato che evidentemente le scuole superiori non fanno parte delle sue priorità”.

Lo ha dichiarato ieri la deputata ligure Leda Volpi (M5S).

“Ora – ha aggiunto – Toti spieghi secondo quali criteri gli studenti liguri di licei e istituti professionali non potranno riprendere le lezioni in presenza.

Forse perché egli era più impegnato a diramare comunicati e post sui social anziché organizzare i tanti e delicati aspetti per la ripresa scolastica, tra cui il trasporto pubblico locale?.

È sbagliato sacrificare sempre la scuola, anche perché in questa ‘generazione Covid’ rischiamo il disastro educativo e in Liguria, specialmente a Imperia, non ce lo possiamo permettere.

Qui, infatti ci sono dati drammatici: in provincia di Imperia l’abbandono scolastico sta registrando cifre allarmanti. Parliamo del 22%, contro l’11% dell’intera Liguria! E sappiamo bene quanto la povertà educativa sia un freno anche allo sviluppo economico e sociale di un territorio.

Questo ennesimo stop, deciso unicamente da Toti, ha indispettito sia gli studenti sia i presidi. Le scuole, infatti, avevano già organizzato i rientri al 50% e in via almeno informale comunicato le loro decisioni agli studenti e alle loro famiglie.

Penalizzate maggiormente ora sono le classi prime e le quinte, per i quali si avvicina l’esame di maturità.

Per tutti, ritrovare il contatto diretto con gli insegnanti è vitale. Per non parlare dell’ulteriore penalizzazione degli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali.

Il presidente di Regione Liguria ha inoltre gettato alle ortiche settimane di lavoro anche delle aziende di trasporto pubblico locale che si erano organizzate, attivandosi per rivedere turni e orari e, per incrementare le corse, per stipulare accordi con le società private, fatto quest’ultimo che sottende ora evidenti danni economici.

Chi pagherà ora?

Non solo. Grave che Toti non si renda conto che la priorità non dovrebbero essere i centri commerciali o i bar o ristoranti.

La priorità ora è la scuola di ogni ordine e grado.

La riapertura degli istituti scolastici doveva essere il primo pensiero della Giunta ligure, che ancora una volta ha dimostrato di predicare bene ma di razzolare male disattendendo i proclami fatti”.