“Dopo le polemiche sul minuto di silenzio e la scelta unilaterale della destra di interrompere i lavori del consiglio regionale, abbiamo deciso di rimanere in aula per rispetto delle istituzioni e dei cittadini che rappresentiamo.
La maggioranza stamane ha fatto un uso strumentale del minuto di silenzio per commemorare l’ex presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi e della mancata partecipazione di alcuni consiglieri alle comunicazioni del presidente del consiglio regionale.
La scelta della maggioranza di destra di alzarsi e andarsene, facendo saltare i lavori consiliari, è una decisione inaccettabile e una ferita democratica e rappresenta un precedente molto pericoloso. Il rischio è che ogni volta che la giunta Toti non è d’accordo si sentirà autorizzata a impedire lo svolgimento dei lavori in aula.
L’Assemblea legislativa della Liguria non è un patrimonio di Toti e della sua maggioranza, ma della Regione. Il centrodestra, abbandonando l’aula consiliare, ha dimostrato di non avere rispetto delle istituzioni e dei cittadini liguri che dal consiglio regionale aspettavano risposte alle loro istanze”.
Lo hanno dichiarato stamane, senza argomentare il perché del “boicottaggio” al minuto di silenzio per Silvio Berlusconi, i consiglieri regionali di minoranza dei gruppi Pd, M5S, Lista Sansa, Linea Condivisa.
Toti: dopo minuto di silenzio per Silvio giusto lasciare l’aula, minoranza indecorosa
M5S e sinistra attaccano maggioranza: uso strumentale del minuto di silenzio per Silvio
L’unico che ha motivato ufficialmente il suo comportamento contro il minuto di silenzio per Silvio Berlusconi è stato il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino, che ha diffuso il seguente comunicato stampa.
“Non sono tra coloro che festeggia la morte di nessuno ma oggi non ho partecipato al minuto di silenzio che il Consiglio Regionale della Liguria ha voluto dedicare a Silvio Berlusconi.
Berlusconi è stato, per quanto mi riguarda, tutto ciò che di negativo ha rappresentato la politica dal 1993 ad oggi con l’utilizzo spesso personale della politica, 60 leggi ad personam, reati fiscali infiniti, la politica davanti ai tribunali di tutta Italia, l’imbarazzo internazionale ad avere a che fare con un pregiudicato che ha riportato condanne tali da essere escluso per anni dal Parlamento. Un uomo che ha segnato pagine negative della politica italiana non dimenticando tutte le polemiche e le iniziative giudiziarie rispetto ai suoi presunti collegamenti con la malavita organizzata.
Mi stupisce che alcuni colleghi in Consiglio Regionale si lamentino che sia uscito dall’aula. Questi colleghi che mi criticano sono gli stessi che in questi anni più di tutti hanno tradito Berlusconi, sperando di dividersene le spoglie quando era ancora vivo e che oggi lo potranno fare tranquillamente attaccando Forza Italia e le sue operazioni politiche per prenderne l’eredità.
Sono quelli che si sono allontanati durante le inchieste giudiziarie, alcuni di loro erano ad Arcore con lui ma sono spariti e che, quando Berlusconi era ‘in sella’ abbassavano la testa e garantivano a gran voce fedeltà.
Ma d’altra parte questo, spesso, è la politica e allora preferisco dire le cose con chiarezza. Ho sempre combattuto le idee di Berlusconi prima da sindacalista poi da politico e quindi non ho partecipato al minuto di silenzio”.