“Il Tunnel della Fontanabuona è tra le opere strategiche del nostro programma di governo. Riteniamo che sia un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo di un territorio che, negli ultimi anni, ha pagato a caro prezzo il proprio decennale isolamento, con collegamenti viari che scoraggiano l’insediamento di nuove realtà produttive e penalizzano quelle esistenti.
Apprendiamo con soddisfazione che anche il Movimento 5 Stelle abbia colto l’importanza della realizzazione di un’opera di cui ormai si parla da vent’anni. Al nuovo ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli (M5S), subito dopo il suo insediamento, chiederemo un incontro per il finanziamento dell’opera, che compete al Ministero delle Infrastrutture, dato l’importo necessario, stimato per oltre 230 milioni di euro.
Siamo certi che il nuovo governo dimostrerà maggiore sensibilità verso quest’opera, rispetto al precedente, e auspichiamo che anche i referenti locali del M5S si adoperino concretamente perché il Tunnel della Val Fontanabuona possa essere inserito nel prossimo programma di opere finanziate dal Mit”.
Lo hanno dichiarato oggi il presidente della giunta regionale Giovanni Toti e l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti (Lega) ribadendo che il Tunnel della Fontanabuona (Tra Rapallo e Moconesi) è un’opera strategica e replicando alla presa di posizione del M5S che in mattinata aveva tirato per la giacchetta il governatore ligure.
“Ben venga qualunque appello – avevano dichiarato i consiglieri regionali del M5S Fabio Tosi e Gabriele Pisani – affinché si trovino i fondi per la realizzazione del tanto atteso Tunnel della Fontanabuona. Ma forse Muzio e Bagnasco (esponenti di Forza Italia sul territorio, ndr) rivolgendosi ai parlamentari liguri neoeletti, hanno sbagliato obbiettivo.
Avrebbero fatto meglio a lanciare il proprio accorato e condivisibile appello al presidente di Regione, e loro compagno di partito, Giovanni Toti, che in campagna elettorale aveva inserito il tunnel tra le priorità del proprio governo, salvo poi dimenticarsene completamente una volta insediato. Al punto che, al recente incontro pubblico sul tema a Cicagna, non si è visto neppure in cartolina, mandando al suo posto un assessore Benveduti apparso spaesato e ignaro del grave isolamento che colpisce da anni la Fontanabuona.
I ricordi di infanzia dell’assessore sono, semmai, la fotografia impietosa di un territorio che vive sulle ceneri di un passato glorioso. Fino a vent’anni fa, la Fontanabuona era un piccolo pezzo di Veneto in Liguria, incubatore di imprese, aziende, attività industriali, eccellenze. Oggi tutto questo è, appunto, un ricordo, e diventerà col tempo sempre più sbiadito se la politica tutta non riporterà con forza il progetto del tunnel al centro dell’agenda regionale.
Il tema non è solo economico e produttivo, ma riguarda anche abitanti e residenti, costretti ad alzarsi prima dell’alba ogni mattina per raggiungere scuole, uffici o i treni verso altre destinazioni. Ma pensiamo, soprattutto, alle odissee quotidiane per raggiungere il pronto soccorso di Lavagna in caso di emergenza, con tutte le conseguenze sulla salute che ciò comporta.
Tutto questo potrebbe essere risolto senza enormi e impattanti opere ma solo con un collegamento sotterraneo che restituirebbe alla Fontanabuona centralità, lavoro, reddito, salute, come il MoVimento 5 Stelle auspica da tempo. È ora che Toti rispetti gli impegni e riporti il tema con forza in Regione, inserendolo nella trattativa con Società autostrade. Non si può accettare, proni, la presunta non strategicità dell’opera, che invece è non solo strategica ma addirittura indispensabile per il rilancio dell’intera vallata e non solo. La strategia di rilancio economico di un territorio lo devi costruire e non subire, dando quelle risposte che i cittadini della Fontanabuona da troppo tempo attendono”.