I due, un ladro e il suo complice sono stati arrestati dalla polizia
La Polizia di Stato ha arrestato due albanesi, di 22 e 26 anni, per furto in abitazione.
Verso le ore 19 del 23 dicembre, nell’ambito di un dispositivo di contrasto ai reati contro il patrimonio predisposto dalla Questura, due agenti della Squadra Mobile che pattugliavano la zona del levante cittadino ricevevano via radio la nota di un furto in atto in una abitazione in Viale Pio VII.
Dalla segnalazione diramata dalla Sala Operativa si rilevava che la proprietaria dell’appartamento stava seguendo il ladro, fornendo indicazioni in tempo reale sulla sua direzione di fuga.
In particolare la donna raccontava che poco prima, al momento di rientrare a casa, vedeva il figlio minorenne correrle incontro in stato di agitazione, riferendole che, mentre si trovava in soggiorno intento a giocare ai “videogiochi”, sentiva un rumore provenire dalla camera del fratello maggiore, come se qualcuno stesse “grattando il vetro”.
Per nulla intimorito, anzi dimostrando notevole coraggio, il ragazzo si recava in camera e notava, fuori dal poggiolo, un uomo con spalle larghe ed un poco di barba.
Vista la scena correva dalla mamma, che nel frattempo era rincasata e la informava della situazione.
La donna a quel punto, denotando a sua volta lucidità e coraggio, inseguiva il malvivente e chiamava il 112 NUE, a cui forniva precise indicazioni sulla via di fuga, agevolando così l’intervento della Polizia.
Sulla base delle informazioni acquisite i due agenti della Squadra Mobile, raggiungevano il crocevia indicato dalla vittima e andavano incontro a un giovane corrispondente alla descrizione fornita via radio.
L’attenzione dei poliziotti era attirata anche da un’auto, l’unica posizionata in modo irregolare e tale da poter favorire una rapida ripartenza rispetto alle altre.
All’interno della vettura era presente una persona alla guida, in evidente attesa, che osservava la strada dallo specchietto retrovisore e che, appena vedeva apparire l’uomo seguito dalla polizia, metteva in moto il veicolo, evidentemente per darsi alla fuga dopo aver caricato a bordo il complice. L’azione era però vanificata dall’intervento degli agenti, che immobilizzavano entrambi i malviventi.
L’uomo rintracciato durante la fuga veniva arrestato nella flagranza del reato, mentre il complice in attesa dentro all’automobile, veniva denunciato a piede libero e a sua volta condotto in carcere a Marassi in quanto risultava colpito da un ordine di carcerazione con condanna a 2 anni e 8 mesi, inflittagli per una rapina commessa a Bolzano nel 2018.