“Ringrazio i procuratori che hanno detto che la zona rossa a Bergamo in realtà toccava al Governo e quindi vogliono sentire il premier Giuseppe Conte e la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. Hanno messo fine a una vergogna che durava da fin troppo tempo”.
Lo ha dichiarato oggi in aula al Senato il leader della Lega Matteo Salvini.
Nel capitolo dell’inchiesta della procura di Bergamo sulla mancata zona rossa a Nembro e Alzano Lombardo, i due Comuni che ai primi di marzo erano i più colpiti di tutta Italia dalla pandemia da coronavirus, erano attese da tempo ( sono finalmente in programma da oggi fino a venerdì) le audizioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dei ministri della Salute Roberto Speranza e dell’Interno Luciana Lamorgese.
“Le cose che ho da dire le dirò al pm – ha dichiarato oggi il premier Conte – e quindi riferirò doverosamente tutti i fatti di mia conoscenza.
Non sono preoccupato e non commento le parole degli inquirenti. Ci confronteremo venerdì.
Tutte le indagini e le inchieste ben vengano: i cittadini hanno diritto di conoscere e noi di rispondere in tutte le sedi istituzionali.
Il mio è un atteggiamento sereno di chi ha agito in scienza e coscienza: abbiamo cercato di fare tutto il possibile”.
La procuratrice facente funzione Maria Cristina Rota alcuni giorni fa aveva spiegato pubblicamente che, dalle risultanze investigative, isolare i due centri della Valseriana avrebbe dovuto essere “una decisione governativa”.
Per raccogliere le testimonianze delle persone informate sui fatti sono arrivati a Roma, oltre a Rota, anche i pm Paolo Mandurino e Silvia Marchina e gli investigatori della Polizia giudiziaria che hanno indagato sul caso Bergamo.
Il primo ad essere sentito è stato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro.
Toccherà poi al consulente del governo Walter Ricciardi e forse qualche altro tecnico.
Dopo gli esperti e collaboratori del Governo Conte, dovrebbe essere la volta del ministro Speranza e della ministra Lamorgese.
Anche dai loro due ministeri è stato sottolineato che ci sarà la massima collaborazione con la magistratura e verranno forniti tutti gli elementi per chiarire i passaggi politici che alla fine, il 7 marzo scorso, hanno portato a non mettere in quarantena i due Comuni in provincia di Bergamo.
L’ultima audizione dei pm, prevista per dopodomani, è quella del premier Conte.
Il governatore lombardo Attilio Fontana ha sempre sostenuto, come in sostanza hanno riferito i pm, che era “pacifico” che sulla zona rossa dovesse decidere il Governo, aggiungendo che in quei giorni era già stato inviato l’Esercito Italiano.
Una decisione che purtroppo poi non era stata presa.
Intanto, stamane a Bergamo sono state consegnate alla magistratura le prime 50 denunce dei parenti dei morti con coronavirus.
E per far questo, con al collo cartelloni con le foto di chi hanno tragicamente perso, i famigliari hanno organizzato un ‘Denuncia-day’ e portato in piazza il loro dolore e la loro rabbia, anche per la mancata zona rossa.