Nei giorni scorsi sono stati riportati numerosi commenti su alcuni organi di stampa locale e su alcuni social media in seguito alla diffusione della notizia (non veritiera) che la Questura avrebbe vietato al sodalizio di sinistra ‘Genova che osa’ di manifestare il proprio dissenso verso il monumento in memoria di Giorgio Parodi, fondatore della Moto Guzzi, recentemente inaugurato dal Comune di Genova nei pressi del belvedere di Mura delle Cappuccine.
A tal proposito il questore di Genova Vincenzo Ciarambino oggi ha precisato di “non aver mai posto il veto a tale evento, bensì, in risposta al preavviso di manifestazione sottoscritto da un membro dell’associazione, posto una serie di prescrizioni affinché venisse garantita la più ampia libertà di espressione”.
“Dare delle prescrizioni – ha spiegato Ciarambino – è cosa ben diversa dal negare il diritto di manifestare.
In questi casi, infatti, non si impedisce un diritto inviolabile, ma se ne governa l’esercizio in relazione ad altri diritti fondamentali, altrettanto meritevoli di tutela.
Indipendentemente dalle valutazioni di carattere politico e mediatico che hanno interessato l’installazione della statua, in questo caso occorre altresì tutelare e preservare l’integrità di beni pubblici, nonché garantire un’ordinata e pacifica convivenza al fine di non pregiudicare in misura più o meno sensibile diritti e libertà altrui”.
Per quanto riguarda la manifestazione di Genova che Osa sono state “disposte tutte le misure necessarie perché il presidio avvenisse nel rispetto delle condizioni di sicurezza.
Oltreché lo svolgimento dell’evento in forma statica, l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione anti Covid e l’adeguato distanziamento tra i partecipanti, come la normativa impone, si è prescritto al promotore di effettuare la manifestazione nella parte carrabile di Mura delle Cappuccine, il sedime stradale prospicente la statua di Giorgio Parodi, posta a circa 15 metri, area più aperta e immediatamente antistante la statua e che meglio si presta al diritto di manifestazione, nel rispetto delle misure, da parte di circa 50 persone, stimate dal promotore.
Inoltre, per non comprimere la libertà di manifestazione, la Polizia locale è stata incaricata dello sgombero di tutti i posteggi e della gestione della circolazione stradale, per la collocazione del presidio.
Quanto all’intento del promotore di aggiungere delle informazioni su Giorgio Parodi in contrasto con la narrazione deformata della storia, è stata garantita, con un’interlocuzione aperta e informale, la possibilità di installare, anche nei pressi della statua, il totem informativo che l’associazione genovese aveva interesse a mostrare”.