Un detenuto in regime di alta sicurezza condannato per reati di associazione mafiosa, traffico di droga e omicidio con fine pena nel 2052 ieri ha aggredito all’interno dell’infermeria del carcere di Genova Marassi l’infermiera di turno tentando di colpirla con un’arma rudimentale.
L’aggressione è stata vanificata grazie all’intervento degli agenti della Polizia penitenziaria che hanno bloccato e disarmato il detenuto, evitando il peggio.
Lo hanno comunicato stamane i responsabili del sindacato della Uil Penitenziaria Liguria.
“Ormai nelle carceri – hanno spiegato dalla Uilpa – si assiste a veri e propri episodi di violenza. Quello di Genova peraltro è il secondo carcere del Distretto dopo Torino con circa 700 detenuti presenti e solo 327 operatori di polizia penitenziaria assegnati (di cui molti solo sulla carta).
Se a ciò si aggiunge una gestione complessiva sia dei circuiti detentivi che dei sistemi organizzativi, condotta dal Provveditorato regionale, che lascia molto a desiderare, è inevitabile che i livelli di sicurezza siano insufficienti”.