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Marassi, detenuto nigeriano sfascia arredi e aggredisce ispettore

Agente della Penitenziaria arrestato per Introduzione di cellulari in carcere
Polizia Penitenziaria (foto di repertorio)

“Incredibile ma vero. Ancora una aggressione in un carcere della Liguria, precisamente nella casa circondariale di Marassi”.

Lo ha denunciato oggi “ancora un’altra volta” il segretario ligure del sindacato Vincenzo Tristaino.

“A farne le spese, stamattina a Marassi – hanno aggiuntio dal Sappe – è stato un ispettore della Polizia penitenziaria, che è stato colpito violentemente alla spalla da un detenuto di origine nigeriana dopo che aveva sfasciato gli arredi di ufficio senza alcuna motivazione, andando in escandescenze.

Lo straniero è stato tempestivamente bloccato dagli altri agenti intervenuti, mentre l’ispettore è dovuto ricorrere alle cure ospedaliere”.

Per Tristaino, che ha riferito anche della violenta protesta di un detenuto di ieri nella struttura di Valle Armea a Sanremo, “la violenza da parte di detenuti aggressivi è in costante aumento, al punto da diventare un’emergenza sociale in ambito carcerario.

L’inspiegabile passività dell’amministrazione penitenziaria sta generando un diffuso stato di malessere tra gli agenti della Liguria, ormai stanchi di continuare a subìre atti delinquenziali che mettono a repentaglio la loro vita”.

Il segretario generale del Sappe Donato Capece ha espresso solidarietà all’ispettore ferito a Marassi ed è tornato “a chiedere pubblicamente che chi di dovere tenga in considerazione le criticità nelle carceri liguri, in particolare di Marassi e di Valle Armea a Sanremo, che evidentemente non sono più in condizione di gestire le troppe tipologie di detenuti, spesso persone dalla personalità particolarmente violenta, senza alcuna possibilità di diversa collocazione all’interno della regione.

Marassi e Sanremo reggono solamente grazie ai poliziotti in servizio, che sono pure significativamente sotto organico, i quali fanno fronte alle inadempienze e alle gravi colpe dell’amministrazione penitenziaria”.