Alcuni detenuti di Marassi stavano facendo macerare della frutta per farla diventare grappa.
E’ stata la Polizia penitenziaria a scoprirlo durante la perquisizione di una cella occupata da detenuti sudamericani, trovando oltre a due secchi di frutta macerata, anche uno smartphone di ultima generazione. La Uilpa Penitenziaria lo ha reso noto.
Gli uomini si trovano al quarto piano della struttura carceraria di Marassi, nella seconda sezione, quella dei detenuti definitivi.
Poco dopo, nelle sale colloqui, sempre i poliziotti hanno scoperto un passaggio di due microcellulari tra un detenuto africano e la sua convivente italiana.
Per eludere i controlli la donna, probabilmente, aveva nascosto i piccoli telefonini nelle sue parti intime. I due microcellulari sono stati poi trovati nella bocca del detenuto.
“Purtroppo tali illeciti – spiega il segretario della UILPA Polizia Penitenziaria – sembrano non costituire più un’eccezione nelle nostre carceri colabrodo, non sufficientemente vigilate per penuria di organici. Scarsamente dotate di sistemi tecnologici ed elettronici utili, per esempio, a bloccare uso dei cellulari all’interno delle carceri.
In queste condizioni, se ad oggi tali rinvenimenti e diffusione di tale proibito materiale non avviene in maniera massiccia, è solo grazie alla grande professionalità e allo spirito di sacrificio degli operatori, ma temiamo che non si potrà resistere a lungo”.