Più “Vele” assegnate in Liguria, ma nessuna località, diversamente dall’anno scorso, ha conquistato il massimo riconoscimento delle “5 Vele” di Legambiente.
Una bocciatura che susciterà diverse polemiche visto che sono 21, in Italia, le località marine, distribuite in 7 regioni, che quest’anno hanno ottenuto il vessillo delle 5 Vele (la Sardegna è la regione più premiata con 7 località al top).
E’ quanto emerso dalla guida di Legambiente “Il mare più bello”, che ha assegnato anche per il 2023 le “Vele blu”, da una a cinque, voto massimo.
Rispetto al 2022 le località con almeno una Vela in Liguria sono passate da 80 ad 86, mentre perdono il primato delle 5 Vele Vernazza, Riomaggiore e Monterosso nelle Cinque Terre che scendono a 4 e Portovenere che da 4 passa a 2.
Nel Golfo del Tigullio diminuiscono le Vele con Rapallo, Moneglia, Lavagna, Sestri Levante e Santa Margherita Ligure che da 3 Vele passano a 2. Si confermano invece con 3 Vele Portofino, Camogli e Sori.
In crescita invece le località della Riviera di Ponente: Taggia, Riva Ligure, Camporosso al mare raggiungono le 3 Vele dalle 2 del 2022.
Due Vele, come l’anno scorso, assegnate anche a Finale Ligure, Noli, Varazze, Andora, Bergeggi, Ceriale, Celle, quest’ultima in crescita. Fanalini di coda Ospedaletti, Bordighera e Diano Marina che hanno conquistato solo 1 Vela.
A essere premiata, invece, è una migliore organizzazione e l’aumento della raccolta differenziata, un’ampia disponibilità di prodotti alimentari locali, la sicurezza alimentare, i percorsi e l’offerta culturale.
La Liguria, in sostanza, paga gli indici sullo stato delle aree costiere che indaga la pressione sui sistemi idrici, l’affollamento dei turisti, il peso delle seconde case rispetto alla capacità abitativa totale, il rapporto aree edificate/aree naturali protette e il peso che ha nella classifica l’indice di congestione turistica.
“Per questo – ha dichiarato Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria – il comprensorio delle Cinque Terre ha ridotto di una vela la propria performance, rispetto a un tema che è di interesse, impatto e difficile gestione per diversi Comuni in Italia. Il Parco nazionale delle Cinque Terre e i Comuni stanno provando a mettere a sistema alternative che portino a una decongestione del territorio, ma le pressioni e gli interessi economici che determinano il sovraffollamento turistico sono pesanti”.
“Nello specifico – hanno spiegato da Legambiente – in Sardegna si posiziona al primo posto (anche della classifica generale) Baunei (Nu), località che da tempo ha adottato la strategia del ‘numero chiuso’, denominato in maniera meno elitaria con l’espressione ‘numero comodo’, ad esprimere un limite di capienza che permetta la giusta convivenza tra l’ambiente ed i fruitori dello stesso.
Tra le altre località sarde premiate con le Cinque Vele si trovano Domus de Maria (Su), nel sud dell’isola, Bosa (Or) e Cabras (Or), con l’Area Marina Protetta della Penisola del Sinis e l’Isola di Mal di Ventre, nella costa di nord ovest e ancora Posada (Nu), Budoni (Ss) e Santa Teresa di Gallura (Ss) nel tratto di litorale nord orientale.
In Toscana le Cinque Vele sventolano fra le province di Grosseto e Livorno e, in particolare, sull’Isola di Capraia (Li) e, più a sud, nei Comuni maremmani di Castiglione della Pescaia (Gr), dell’isola del Giglio (Gr) e di Capalbio (Gr).
Per quanto riguarda la Puglia, accanto alla conquista del podio da parte di Nardò (Le) (seconda in classifica generale) e alla conferma di Porto Cesareo (Le), entrambe nell’Alto Salento Jonico.
Fa notizia la new entry di Vieste (Fg) nel Gargano, premiata per la prima volta.
In Campania, lungo la costa cilentana, le Cinque Vele sventolano a Pollica-Acciaroli-Pioppi (Sa), terza in classifica generale, a San Giovanni a Piro (Sa) e a San Mauro Cilento (Sa).
Poco più a sud, in Basilicata, si conferma a Cinque Vele anche il Comune di Maratea (Pz).
In Sicilia il vessillo più ambito sventola su due comuni isolani, quelli di Pantelleria (Tp) e di Santa Marina Salina (Me)”.