Mark Zuckerberg si scusa con gli utenti europei di facebook davanti ai parlamentari europei convocati da Antonio Tajani, presidente del parlamento europeo. Il fondatore di Facebook ammette le responsabilità del social network e sostiene di non aver partecipato all’utilizzo illegale di dati, ma ammette, di aver fatto poco per evitare che ciò accadesse.
Nella pacata, ma decisa conversazione Zuckerberg chiede la fiducia al Parlamento europeo con lo stesso criterio offerto al Congresso degli Stati Uniti poco tempo prima. «Ci vorrà del tempo per produrre tutti i cambiamenti che dobbiamo apportare, ma sono impegnato a farlo nel modo giusto e a fare gli investimenti significativi necessari».
Poi c’è l’ammissione di responsabilità: «E’ chiaro che non abbiamo fatto abbastanza per impedire che anche gli strumenti che abbiamo costruito venissero usati per fare del male». Zuckerberg ammette: «Si tratta di notizie false, di interferenze straniere nelle elezioni o di sviluppatori che fanno cattivo uso delle informazioni della gente, non abbiamo preso una visione sufficientemente ampia delle nostre responsabilità. È stato un errore, e mi dispiace».
Le dichiarazioni del presidente di facebook sono un giro di vite volto per garantire il regolare svolgimento anche delle prossime tornate elettorali europee: «Ci saranno molte elezioni importanti quest’anno e l’anno prossimo, dalla Slovenia alla Svezia alla Polonia e ovviamente le elezioni europee: è una nostra priorità evitare che qualcuno che possa interferire come è accaduto per la Russia nelle elezioni americane».
Le ammissioni degli errori da parte di Zuckerberg, sono forse la risposta al discorso di Antonio Tajani, presidente del parlamento europeo, che aveva aperto l’audizione ricordando: « La democrazia non può essere trasformata in un’operazione di marketing, in cui chi acquisisce i nostri dati può utilizzarli per sfruttarli da un punto di vista politico, come è successo con la Brexit». ABov