Entrambi sono stati presi e denunciati
Nella tarda mattinata di ieri una Volante della Questura spezzina interveniva presso un distributore di carburanti, dove poco prima, mentre il titolare stava rifornendo il veicolo di un cliente, ignoti si erano introdotti nel casottino, rubando il contenuto del registratore di cassa ed una borsetta contenente parte dell’incasso giornaliero ed altri effetti di valore.
Raccolti gli elementi conoscitivi del fatto, gli agenti iniziavano le ricerche degli autori e, giunti nelle vicinanze della stazione ferroviaria, notavano due giovani, uno dei quali aveva con sé proprio una borsetta corrispondente alla descrizione.
Alla vista degli agenti i due si davano a precipitosa fuga verso i binari della stazione ferroviaria e, dopo un breve tragitto, prendevano direzioni opposte.
Il primo veniva raggiunto e bloccato dagli agenti di una volante dopo poche centinaia di metri. Lo straniero cercava di sfilarsi la borsetta che portava a tracolla e, vistosi fermato, iniziava a divincolarsi per scappare nuovamente, senza riuscirvi.
L’altro, corso via in opposta direzione, veniva raggiunto da un altro equipaggio e da un altro poliziotto che, pur impegnato in altro servizio, aveva notato il fuggitivo rincorso dal collega in uniforme.
Anche il secondo giovane opponeva una seria resistenza agli agenti, urlando e scalciando.
Condotti in Questura, i due stranieri, risultati essere un marocchino 35enne ed un tunisino 27enne, pluripregiudicati. I due venivano trovati ancora in possesso del denaro, degli oggetti di valore descritti e dichiarati rubati dal titolare del distributore.
Il denaro veniva sottoposto a sequestro, mentre il telefono cellulare ed i restanti oggetti venivano tutti restituiti alla legittima proprietaria.
I due, dopo essere stati sottoposti agli accertamenti previsti, venivano denunciati per ricettazione, resistenza e minacce a Pubblico Ufficiale.
La posizione dei due cittadini stranieri è ora al vaglio dell’Ufficio Immigrazione per i provvedimenti amministrativi di competenza riferiti alla loro posizione irregolare in Italia.