Home Spettacolo Spettacolo Genova

Martedì 18 febbraio al Teatrino Ottavio Cirio Zanetti di Genova “SCRIVI CHE MI AMI”

Martedì 18 febbraio al Teatrino Ottavio Cirio Zanetti di Genova "SCRIVI CHE MI AMI" di Rita Cirio con Enrico Campanati
Martedì 18 febbraio al Teatrino Ottavio Cirio Zanetti di Genova "SCRIVI CHE MI AMI" di Rita Cirio con Enrico Campanati

Martedì 18 febbraio al Teatrino Ottavio Cirio Zanetti di Genova “SCRIVI CHE MI AMI” di Rita Cirio con Enrico Campanati

Martedì 18 febbraio al Teatrino Ottavio Cirio Zanetti di Genova “SCRIVI CHE MI AMI”, alle ore 18, va in scena in prima assoluta al Teatrino Ottavio Cirio Zanetti di Genova, in salita Inferiore San Rocchino 3R. Una novità che sarà interpretata da Enrico Campanati nei ruoli dello scrittore Erich Maria Remarque, del Narratore, come voce delle didascalie che punteggiano il testo originale e persino, qui e là, per descrivere la scenografia.

La giornalista e scrittrice ha estratto il copione dal cassetto per questa occasione dopo averlo proposto a Filippo Crivelli, scomparso prima di riuscire a metterlo in scena. Accadrà ora nella piccola sala volta alla sperimentazione, che offre a un attore noto e apprezzato come Campanati la sfida di un’interpretazione in cui alterna le battute di entrambi i protagonisti, aggiunge lo sguardo lontano di chi osserva i fatti e persino dà voce a tutto ciò che normalmente legge solo il regista e in questo caso, attraverso le sue parole, la musica e le proiezioni, diventa materia di immaginazione per lo spettatore.

“Scrivi che mi ami” prende spunto molto liberamente dalle lettere che Erich Maria Remarque scrisse dal 1937 fino alla sua morte nel 1970 all’adorata Marlene Dietrich. E lei rispose. Sempre. Ma il loro non è un epistolario tradizionale. Le lettere di Lui sono rimaste, quelle di Lei sono state distrutte per un attacco di gelosia retroattiva dall’attrice Paulette Goddard, terza moglie di Remarque. Una furia esplosa subito dopo la morte dello scrittore e da cui si salvò solo qualche telegramma.

Privato delle missive di Marlene, il testo immagina che lei risponda cantando, con quella sua voce così roca e inimitabile, come faceva già avanti con gli anni, accompagnata al piano da Burt Bacharach nei suoi concerti.

Sono brani immortali come “La vie en rose”, “Que reste-t’il de nos amours” e molti altri famosissimi. Relazione solo epistolare o forse qualcosa di più? Certo amore da parte di Lui e forse grande affetto e amicizia da parte di Lei. Non vogliamo saperne di più. Ci fermiamo davanti alla porta di una virtuale camera da letto. E cerchiamo di rivivere e di evocare non solo il loro amore ma un po’ di Hollywood e del grande cinema di quegli anni.

Anni in cui Marlene Dietrich viveva sotto i riflettori il suo legame con Jean Gabin, di cui Remarque era gelosissimo, e in cui girava film memorabili come “Morocco”, “Shanghai Express”, “Venere bionda”, che l’hanno consacrata diva.

C’è solo da aggiungere, per chi ama il teatro e la sua storia, che negli anni novanta, per varie stagioni, Filippo Crivelli mise in scena un altro testo di Rita Cirio, “Dodici Cenerentole in cerca d’autore”. Il libro fu pubblicato nel 1976 (Quadragono Libri e nel 1991 Edizioni Nuages) con i disegni di Emanuele Luzzati che successivamente curò i costumi dell’omonimo spettacolo, rappresentato con successo anche a Genova con gli attori del Teatro della Tosse, a Roma, a Milano, in Svizzera.

Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 334 2166579 o scrivere alla mail oczassociazione@gmail.com