Gli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Ventimiglia hanno proceduto al sequestro di oltre 100 articoli contraffatti.
Complessivamente sono stati 4 i sequestri penali: tre a carico di ignoti; uno a carico di un venditore abusivo, straniero regolare sul territorio nazionale, colto nella flagranza del reato di ricettazione e commercio di prodotti con segni falsi e marchi contraffatti, pertanto deferito all’Autorità Giudiziaria.
Nei depositi del Commissariato sono stati repertati oggetti di ogni tipo: accessori per abbigliamento e ornamento, borse, cinture, penne, orologi, occhiali, scarpe, custodie per smartphone, braccialetti, indumenti, maglie, giubbotti, foulards, guanti, penne.
Numerosi venditori illegali, dopo avere appreso, per via diretta o indiretta, dell’attivazione di un servizio di contrasto esteso su vasta scala, hanno di fatto rinunciato alle vendite per evitare il rischio di un sequestro o di una denuncia.
Molti venditori abusivi utilizzavano lo stratagemma di nascondigli al di fuori del mercato proponendo i loro prodotti in fotografie mostrate ai potenziali clienti con il cellulare, condotta che, come quella della vendita diretta, integra un grave illecito amministrativo per gli incauti acquirenti e pesanti sanzioni pecuniarie.
Il dispositivo schierato dal Questore sul mercato del venerdì realizza le stringenti misure di contrasto all’esercizio di attività commerciali abusive e illegali stabilite dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
I controlli di Polizia per la sicurezza dei commercianti e degli avventori sono appositamente calibrati per impedire l’accesso o comunque l’attività dei venditori abusivi di merce contraffatta che arrecano gravi danni all’economia legale.
Sul campo, il Dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza dirige i servizi che vedono impiegati operatori della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale.
L’impegno di tutte le Forze di Polizia mira a contrastare l’abusivismo commerciale anche nelle zone periferiche rispetto all’area di mercato vera e propria, limitando al massimo e, tendenzialmente, azzerando, l’affluenza di venditori abusivi nella città.