“Senza entrare nel merito complessivo del decreto emesso ieri da Toti, nulla osta che si possano coltivare i propri orti anche se non limitrofi o prossimi all’abitazione.
Sollevo però una forte preoccupazione che ritengo possa essere condivisa dalle amministrazioni locali.
Ci sembra che la possibilità offerta dal decreto regionale che autorizza la coltivazione di appezzamenti o allevamenti da parte di agricoltori amatoriali, vada in potenziale contrasto con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dello scorso 10 aprile 2020, che all’articolo 1 comma a) recita: ‘resta anche vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale comprese le seconde case utilizzate per vacanza’ e quindi tendenzialmente in altri Comuni”.
Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale Andrea Melis (M5S).
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“Ora – ha aggiunto Melis – nel momento in cui dal proprio domicilio o abitazione si voglia andare nel proprio orto, secondo il decreto di Regione Liguria, va chiarito e distinto.
Come e che limiti si intendono, ad esempio, anche fuori dal Comune o dal domicilio dove oggi siamo tenuti a rimanere?
Perché se non verrà chiarito adeguatamente questo aspetto, è evidente che sarà sempre più difficile per i sindaci e le Forze dell’ordine controllare e capire se chi si sta spostando sia realmente autorizzato a farlo e se questo non diventi un modo alternativo per andare nella seconda casa, magari nell’immediato entroterra, e lì rimanervi, generando peraltro un traffico ulteriore che diventa difficile da monitorare.
Invito a fare chiarezza su questo aspetto perché pur essendo un’iniziativa sensata, al contempo può trasformarsi in un boomerang dall’effetto opposto se non adeguatamente circoscritta”.