“Incomprensibile e al contempo assurda e pericolosa, la decisione di Regione Liguria di non erogare più la quota di rimborso specifico per ‘ambulanze Covid-19’ (pari a 95 euro al giorno per ciascuna sede attiva con mezzi dedicati) e di sospenderne dunque il servizio nelle province di Genova, Imperia e Savona, benché il contagio sia di fatto ancora in essere. I trasporti degli assistiti, dunque, dovrebbero essere effettuati con i medesimi mezzi, ma senza riguardo per la patologia e le condizioni di salute del paziente. È inaccettabile”.
Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale Andrea Melis (M5S).
In Liguria tutte le ambulanze saranno attrezzate per trasportare pazienti Covid-19
“Oggi è partita la delicatissima fase dell’emergenza coronavirus – ha aggiunto Melis – seppur giustamente accolta con speranza e ottimismo, riteniamo non debba presuporre la sospensione del servizio specifico delle ambulanze Covid-19, che per operare in sicurezza necessitano anche di una precisa e puntuale sanificazione. Che andrebbe peraltro eseguita da personale qualificato o addestrato allo scopo con prodotti specifici.
Torna il concetto di territorialità, per cui le ambulanze devono rispondere a tutte le chiamate del territorio di competenza.
Siamo in una fase di transizione: occorre la massima prudenza, non certo la dismissione dei servizi.
Spiace constatare che presidente e assessore regionale alla Sanità non abbiano fatto tesoro dell’esperienza passata, nonostante che da più parti si raccomandi di non abbassare la guardia perché, si sa, il coronavirus è tutt’altro che debellato.
I militi di Croce rossa italiana e delle Pubbliche assistenze Anpa e Cipas hanno svolto, in questi due mesi infernali, un lavoro encomiabile e oltremodo prezioso che andrebbe, a mio parere, potenziato anziché il contrario.
La giunta riveda questa decisione, che certamente non va nella direzione giusta, cioè quella di adoperarsi con ogni mezzo per la tutela tanto dei pazienti quanto degli operatori.
Plaudo alla decisione delle Croci e delle Pubbliche assistenze di continuare invece a provvedere (a proprie spese e finché potranno anche senza certezza di ulteriori contribuzioni pubbliche) alla sanificazione dei mezzi, alla dotazione di ‘Dpi’ per i militi e all’erogazione di un servizio che salvaguardi la salute dei cittadini, dimostra senza ombra di dubbio che in Liguria c’è ancora chi, e aggiungo per nostra fortuna, non abbandona la propria missione. Possiamo dire altrettanto di chi amministra la sanità ligure?”.