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Michael Schumacher al Pompidou di Parigi, cura sperimentale?

Michael Schumacher

Nel pomeriggio di ieri, 9 settembre, Michael Schumacher, su una barella avvolta da un telo di materiale supertecnologico di colore blu, è arrivato all’Ospedale Georges Pompidou, nel XV arrondissement di Parigi.

Dell’ex pilota non è visibile nulla, né il corpo, né il volto. Attorno alla lettiga, almeno 10 persone, molte in diretta con auricolari e microfoni, coadiuvati dal servizio di sicurezza dell’ospedale.

In testa il professor Philippe Menasché, un luminare delle staminali, che accompagna il 50enne, sei volte campione del mondo di Formula 1, Michael Schumacher, diventato, dal 2013, paraplegico per un incidente sugli sci a Meribel, in Savoia.

In strada, l’ambulanza con targa svizzera che ha trasportato il paziente.

Ma c’è un mistero più fitto, intorno all’ex pilota della Ferrari.

Da ieri si trova nel servizio di cardiochirurgia del Pompidou, nelle mani di Menasché un vero esperto del cervello e del midollo spinale.

Menasché ha brevettato il sistema di infusione per via endovenosa di un composto di sostanze terapeutiche preparate in laboratorio sulla base di cellule staminali.

Il giornale Le Parisien ritiene che l’ex pilota sia a Parigi proprio per questa terapia e se tutto va bene, l’ex ferrarista tornerà a casa mercoledì.

La terapia, sperimentale, verrebbe fatta in gran segreta a tal punto che la direzione del Pompidou non avrebbero confermato, nè smentito queste notizie.

Secondo alcune fonti Schumacher, sarebbe al terzo viaggio a Parigi.