La Sampdoria va a Milano per vedere l’effetto che fa. Non timidamente o di nascosto come cantava Enzo Jannacci, ma provando ad affrontare a testa alta una delle bestie feroci del campionato, il Milan di Gattuso, ferito dopo il k.o. nel derby. Marco Giampaolo conosce le insidie ma confida in un’ulteriore prova di maturità da parte dei suoi. «Affrontiamo una sfida di prestigio, che ci dà la possibilità di continuare a misurarci con formazioni costruite per obiettivi diversi dal nostro – afferma -. Noi abbiamo la mission di rompere le scatole ad ogni avversario e ci proveremo anche a San Siro».
Rossoneri. Il Doria si presenta alla Scala del calcio da quinto in classifica e con 15 punti, tre in più del Diavolo che però deve recuperare la gara interna con il Genoa, rinviata lo scorso agosto in seguito alla tragedia di ponte Morandi. «Ho grande rispetto dei rossoneri – prosegue il mister – perché sono una squadra che mi piace, costruita con un senso logico, che ricerca la vittoria attraverso idee di gioco. Le ultime due sconfitte non inficiano le loro qualità».
Fiato. Giampaolo non scioglie le incertezze e spiega la sua ricetta: «I ragazzi stanno bene. Dubbi ne ho tanti e non li posso ricondurre ad un solo giocatore o ad un solo ruolo: chi gioca non deve sedersi sugli allori perché chi sta dietro deve continuare a far sentire il proprio fiato sul collo. Chi non gioca è normale che non sia contento ma deve continuare a lavorare con lucidità, con serietà come sta facendo».