«Non possiamo paragonarci al Milan, ma ce la giocheremo ancora, fino alla fine». Marco Giampaolo di deporre le armi non ha la minima intenzione, anche se ci tiene a tenere tutti con i piedi per terra: «Abbiamo affrontato una squadra in salute – spiega dopo la sconfitta di San Siro -. Il merito della vittoria è loro più che demerito nostro. Ci è mancato qualcosa nella qualità là davanti. Abbiamo sofferto il loro palleggio, gli uno contro uno. Però è un motivo di orgoglio essere lassù, in alto».
Sacrificio. Poca Sampdoria negli ultimi trenta metri. «Sono stati molto bravi i difensori del Milan – dice il tecnico blucerchiato -, ci hanno creato dei problemi. La nostra è stata una gara di sacrificio, anche se non ci siamo fatti sentire abbastanza in area loro. Abbiamo faticato a raddoppiare, a recuperare. Siamo stati poco lucidi. Non ho da rimproverare grandi cose alla mia squadra».
Codice. Un piccolo passo falso di Zapata al momento del cambio: non ha salutato a dovere Caprari. «Era arrabbiato? Io di più – taglia corto il mister -. Non parlo mai con i calciatori, avremo modo e tempo per parlarne, ci sta giocare bene o meno bene, però quello è un aspetto che si rifà a un codice di comportamento: quello che ha fatto proprio non va».